Oleodotto Transalpino: un 2024 da oltre 40 milioni di tonnellate di greggio a Trieste
Trieste – Trieste si conferma uno snodo significativo per il traffico di greggio in Europa. Nel 2024, SIOT, la società che gestisce l’Oleodotto Transalpino (TAL), ha registrato un significativo volume di attività, con 40,2 milioni di tonnellate di greggio sbarcate nel porto della città.
Questo risultato, che non si raggiungeva dal 2019, arriva nonostante le sfide operative affrontate, tra cui lavori di manutenzione straordinaria al Terminale Marino e il progetto di potenziamento denominato TAL Plus.
I lavori al Pontile 1, rimasto fuori servizio per gran parte dell’anno, hanno rappresentato una delle principali difficoltà operative. Tuttavia, il progetto di ammodernamento, che ha comportato un investimento complessivo di 44,4 milioni di euro affidato a Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, punta a rendere il terminale marino più efficiente e adattabile alle esigenze del traffico marittimo. Tra gli interventi di riqualificazione figurano l’installazione di nuovi pali e ganci per l’ormeggio, nonché strutture avanzate per la sicurezza e la gestione del carico.
Il 2024 ha segnato anche altri traguardi storici per SIOT: il raggiungimento della 22millesima nave attraccata al terminale e il superamento di 1,7 miliardi di tonnellate di greggio sbarcate dalla fondazione della società. Inoltre, SIOT ha incrementato i propri investimenti fino a 37,5 milioni di euro, registrando un impatto positivo sull’occupazione diretta e indiretta.
Un elemento chiave del 2024 è stato il progetto TAL Plus, sviluppato per garantire la sicurezza energetica dell’Europa centrale, in particolare della Repubblica Ceca, che punta a ridurre la dipendenza dal greggio trasportato tramite l’oleodotto russo Druzhba. Nell’ambito di questo progetto, SIOT ha rinnovato i sistemi pompa-motore delle sue stazioni di pompaggio, raggiungendo una capacità operativa massima di trasporto pari a 50,2 milioni di tonnellate all’anno.
Nonostante i risultati significativi, il successo dell’Oleodotto Transalpino non deve distogliere l’attenzione dalle sfide che restano sul tavolo. La gestione sostenibile di infrastrutture strategiche come questa, in un contesto di transizione energetica, richiede continui investimenti tecnologici e attenzione alle implicazioni ambientali.
Trieste, con il suo porto e la sua rete di trasporti, continua a essere un pilastro per l’approvvigionamento energetico dell’Europa centrale. Tuttavia, il percorso verso una maggiore efficienza e sostenibilità rappresenta una sfida fondamentale per il futuro di questo settore.