Al via il corso di cesteria all’Ecomuseo delle acque del gemonese
Gemona del Friuli (Ud) – Anche quest’anno l’Ecomuseo delle acque del gemonese ripropone i corsi di cesteria, un’occasione per apprendere l’arte dell’intreccio sotto la guida attenta ed esperta di un artigiano. Intrecciare rami e altre fibre vegetali è una delle pratiche più antiche, si possono creare manufatti incredibilmente robusti, leggeri, duraturi e belli. Dare forma a un cesto fatto a mano (e fatto piano), fa capire il valore del tempo legandoci alle tradizioni e a un mestiere in grado di raccontare la storia di un territorio e delle comunità rurali che facevano uso dei soli materiali naturali. La proposta si inserisce nella filosofia che connota l’Ecomuseo: andare controcorrente a una cultura che privilegia l’effimero e il banale.
L’edizione 2025 del corso, a numero chiuso (massimo 10 persone), è riservata ai principianti. Si svolgerà il sabato pomeriggio dalle 15 alle 18 per 6 settimane a partire dal 25 gennaio presso il LAB Terremoto in piazza Municipio 5 a Gemona. La prima giornata il maestro artigiano predisporrà e metterà a disposizione il materiale per l’avvio del lavoro, per gli incontri successivi i partecipanti dovranno procurarsi autonomamente i rami di salice da vimini per proseguire nell’intreccio.
Per iscriversi va inviata una mail a info@ecomuseodelleacque.it indicando nome e cognome, recapito telefonico e comune di residenza.
I cesti
Contenitori leggeri, economici, funzionali, i cesti, di diverse dimensioni ma sempre a base circolare od ovale, erano presenti in tutte le case contadine. Solitamente erano di produzione domestica oppure potevano essere acquistati da ambulanti.
I tempi richiesti per la realizzazione di un cesto di medie dimensioni da parte di un artigiano con una certa esperienza raggiungevano le 7-8 ore, che però potevano aumentare se si voleva conferire al contenitore qualche elemento decorativo in più.
I cesti avevano molteplici funzioni: alcuni erano usati per trasportare il pranzo dei contadini al lavoro nei campi, altri erano invece adoperati dalle donne per il trasporto del bucato al lavatoio. Funzione non meno importante delle altre era costituita dal trasporto dei bozzoli dei bachi da seta in filanda.