L’editoriale: non esiste solo l’inverno buio e cupo
Si è instaurata da circa un ventennio una sorta di dittatura del pessimismo e del disincanto, una condizione indotta da molte cause, purtroppo anche da ragioni fondate, divulgata alla grande dai mezzi di comunicazione, dalle tecnologie, utilissime quanto pericolosissime, che inondano i vari schermi di sciagure e di offese, amplificandole a dismisura. Così però si fa un nefasto servizio alla verità tutta intera. Il mondo è in continuo mutazione e non è certo un mondo peggiore del passato, diamoci un’occhiata veloce.
Le scoperte nella medicina sono state e sono sempre più prodigiose, frutto di ricerche estenuanti e insistenti, esiste un sistema di scolarità mai prima neppure immaginato, animato da educatori provetti e preparati, proiettati con attenzioni e con processi educativi sui più giovani, che prima erano impensabili e grazie ai quali l’integrazione di ragazzi in difficoltà o di immigrati aumenta sempre più, pur in mezzo a tante difficoltà. La fatica in diversi settori del lavoro è diminuita, anche se permangono zone d’ombra di sfruttamento e di diritti non applicati, le leggi, spesso sono disattese, ma ci sono e agiscono a tutela di tutti. In queste settimane il Parlamento italiano all’unanimità, evento straordinario, ha approvato una legge che prevede il diritto anche per chi è senza casa e senza reddito di avere un medico curante. Un traguardo di civiltà raggiunto solo ora e dopo 15 anni di tentativi, ogni buon risultato sociale prevede infatti studio, sforzi, attese e delusioni da superare.
Ci sono grandi squilibri economici, eppure sono centinaia i super ricchi che chiedono ai loro governi e ai summit mondiali economici di tassare di più i loro patrimoni, perché, sostengono, non giova a nessuno una così diffusa disparità tra troppo ricchi e troppo poveri.
Volano tutte le imprese di volontariato di varia natura, non ci sono mai state al mondo tante comunità radicate solo sulla disponibilità gratuita di tempo, di denaro, di fatica, di assistenza, di educazione, di accoglienza, in cui operano fianco a fianco persone di tutte le età, condizioni sociali, religioni, culture diverse.
La mentalità inclusiva e umanitaria ha fatto passi da gigante, anche se spesso non ce ne accorgiamo. Pensiamo quindi avesse ragione il teologo e scienziato francese Theilard du Chardin: “Il meglio finisce sempre per accadere e l’avvenire è migliore di qualsiasi passato”. Difficile da credere, eppure sono parole che contengono molte verità, a cui normalmente non pensiamo.
Silvano Magnelli