Aquileia, dagli scavi curati dall’Università di Udine emergono novità che gettano luce sul tardo Impero
Aquileia (Ud) – Le nuove scoperte effettuate nell’ambito della campagna archeologica condotta dall’Università di Udine presso le Grandi Terme di Aquileia aprono nuove prospettive sulla storia e sulla magnificenza di questo straordinario complesso termale romano.
Tra i recentissimi ritrovamenti spiccano strutture monumentali, frammenti di statue e dettagli architettonici che arricchiscono la comprensione della funzione e della cronologia di uno degli edifici più emblematici della città romana.
Gli scavi hanno inoltre retrodatato l’inizio della costruzione delle terme all’inizio del IV secolo d.C., anticipando di almeno un decennio quanto precedentemente ipotizzato.
Una struttura maestosa
La scoperta più significativa, avvenuta nelle scorse settimane e resa nota da Fondazione Aquileia in una nota diffusa il 3 dicembre, è stata quella di un’abside monumentale di circa 30 metri di ampiezza, parte integrante del frigidarium, l’ambiente dedicato ai bagni in acqua fredda. Questo elemento architettonico si trova nella zona orientale del percorso termale ed era rivestito con lastre di marmo e calcare, testimoniando la raffinatezza e lo splendore delle terme. L’abside si inserisce perfettamente nell’asse centrale dell’edificio, trovando una corrispondenza nella più piccola abside del caldarium, posta sul lato opposto. Le fondazioni dei muri dell’abside, larghe oltre 5 metri, indicano che la struttura doveva sostenere un imponente alzato a più piani, arricchito da nicchie per statue e utilizzato come facciata monumentale rivolta verso la città di Aquileia.
Secondo il professor Matteo Cadario, direttore degli scavi, questa scoperta conferma la maestosità del complesso e consente di comprenderne meglio la pianta. Il confronto con le Terme Erculee di Milano e le Kaiserthermen di Trier evidenzia che il modello di queste terme è tipico dell’architettura imperiale tetrarchica, databile tra il 293 e il 305 d.C.
Statue e decorazioni: un museo nel cuore delle terme
Un altro risultato di grande rilievo è rappresentato dal ritrovamento di una decina di frammenti di statue risalenti a epoche diverse, ma riunite nel IV secolo d.C. per decorare il frigidarium. Tra queste spiccano due frammenti di statue maschili in toga, una delle quali di dimensioni colossali, e una statua a grandezza naturale raffigurante un personaggio in corazza, probabilmente un imperatore o un alto dignitario. Sono stati inoltre rinvenuti frammenti di statue di divinità, tra cui la parte inferiore di un Esculapio, dio della medicina, e una probabile statuetta di Giove con l’egida.
L’arredo scultoreo del frigidarium comprendeva anche elementi architettonici, tra cui colonne colossali in marmo africano e basi riccamente decorate, analoghe a quelle delle terme di Caracalla a Roma. Secondo Antonio Dell’Acqua, queste decorazioni confermano la volontà di trasformare le terme imperiali in veri e propri musei, dove l’arte e l’architettura si fondevano per esaltare la grandeur dell’Impero.
Il frigidarium, dunque, emerge come l’epicentro simbolico e funzionale delle terme, una sala sontuosa che non solo offriva ristoro, ma celebrava anche il prestigio della città e dei suoi abitanti.
Retrodatazione e contesto storico
Una delle scoperte più significative di questa campagna riguarda la datazione delle Grandi Terme. Grazie all’analisi radiocarbonica di un palo di ontano, utilizzato dai Romani per bonificare l’area durante la costruzione, è stato possibile stabilire che i lavori ebbero inizio intorno al 300 d.C. Questo risultato anticipa di almeno dieci anni le precedenti stime, collocando la fase iniziale di costruzione sotto gli imperatori Massimiano e Diocleziano, i due Augusti che abdicarono nel 305 d.C.
Secondo Marina Rubinich, questa scoperta implica che Costantino, dopo aver conquistato Aquileia nel 312 d.C., potrebbe aver completato l’opera e intestato a sé le terme, note come Thermae felices Constantinianae. Questo fatto si inserisce nel contesto della riorganizzazione dell’Impero sotto la tetrarchia, quando Aquileia divenne una delle nuove residenze imperiali, beneficiando di edifici monumentali adeguati al suo ruolo strategico e simbolico.
Un edificio fuori scala
Gli scavi condotti dall’Università di Udine hanno permesso di ricostruire un complesso termale dalle dimensioni eccezionali, anche per una città importante come Aquileia. Il corpo centrale dell’edificio copriva circa 10.000 metri quadrati, con un fronte di 138 metri e altezze superiori ai 10 metri. La disposizione degli ambienti seguiva un asse centrale di oltre 90 metri, organizzato secondo il tipico percorso balneare romano che comprendeva caldarium, tepidarium e frigidarium.
Il frigidarium rappresentava il fulcro dell’edificio, con pavimenti in marmi colorati e due grandi spogliatoi, decorati con mosaici di raffinata fattura. In particolare, l’aula nord conservava splendidi mosaici opera di maestranze greco-orientali, oggi esposti al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, raffiguranti temi marini e atletici. Questi ultimi richiamano la funzione delle terme come spazi dedicati non solo al benessere, ma anche all’allenamento e all’agonismo sportivo, un aspetto promosso dall’ideologia tetrarchica.
La decadenza
Le Grandi Terme continuarono a essere frequentate fino alla fine del V secolo d.C., ma nei secoli successivi subirono progressive trasformazioni e spoliazioni. Tra il VI e il VII secolo, parti dell’edificio furono riutilizzate a fini abitativi, mentre i materiali da costruzione furono progressivamente prelevati per essere riutilizzati o trasformati in calce. Entro il XIII-XIV secolo, le strutture erano state completamente smantellate, lasciando solo i pavimenti e le fondazioni. Prima degli scavi moderni, l’area si presentava come un campo coltivato, coperto da riporti di terra.
Oggi, grazie all’impegno degli archeologi e alla collaborazione tra Università di Udine, Soprintendenza e Fondazione Aquileia, le Grandi Terme stanno rivelando nuovi dettagli del loro passato, contribuendo a riscrivere la storia della città e a valorizzarne il patrimonio culturale.
Le immagini
In tre video si possono vedere alcune fasi delle ricerche nell’area delle Grandi Terme e una panoramica delle scoperte:
1) Studenti al lavoro nel caldarium e panoramica dell’abside del frigidarium, https://youtu.be/mLkFxhd6KNE ;
2) L’abside del frigidarium, https://youtu.be/g_7_xiPNIak ;
3) Panoramica dell’abside del frigidarium, dell’aula del frigidarium e della campagna di scavo in corso nel caldarium, https://youtu.be/tUbS36ov1S8 .