Udine: la Guardia di Finanza intercetta 62 mila litri di prodotti petroliferi di contrabbando
Udine – Un ingente sequestro di prodotti petroliferi di contrabbando è stato portato a termine dalla Guardia di Finanza di Udine presso la barriera autostradale dell’A23 a Ugovizza.
Nel corso di un’operazione mirata alla repressione dei traffici illeciti, i militari hanno intercettato due autoarticolati provenienti dalla Slovacchia e immatricolati in Polonia, sequestrando 62 mila litri di un prodotto assimilabile alla benzina e denunciando due autotrasportatori polacchi per contrabbando.
L’operazione si inserisce in un’attività di monitoraggio costante sui trasporti di prodotti petroliferi provenienti da Paesi dell’Unione Europea ed extra-UE, con l’obiettivo di contrastare l’evasione delle accise e dell’IVA.
I finanzieri della Compagnia di Tolmezzo, insospettiti dalle risposte evasive dei conducenti e dalle irregolarità nella documentazione di trasporto, hanno deciso di approfondire i controlli. I documenti descrivevano il carico come un “Softening Component,” una categoria merceologica che comprende vernici e pitture, ma le informazioni vaghe sulla provenienza e la destinazione, unite alle incongruenze rilevate, hanno spinto gli inquirenti a disporre verifiche ulteriori.
Il laboratorio chimico dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli di Venezia ha successivamente confermato che il prodotto era assimilabile alla benzina, rendendolo soggetto alle accise. Questo ritrovamento suggerisce una possibile evoluzione nelle strategie del contrabbando di idrocarburi, con un passaggio verso le cosiddette “designer fuels.”
Queste miscele, pur rientrando in categorie non tassate come olii lubrificanti o vernici, presentano caratteristiche tecniche analoghe a benzina o gasolio e possono essere utilizzate come combustibili, eludendo così le normative fiscali.
Il carico sequestrato, insieme ai due autoarticolati, rappresenta un danno stimato alle entrate statali di oltre 60 mila euro di accise non versate.
Il contrabbando di prodotti petroliferi, oltre a sottrarre risorse al bilancio pubblico, crea distorsioni sul mercato a scapito delle aziende che operano rispettando le regole e rischia di favorire l’infiltrazione di organizzazioni criminali nel settore.
L’operazione delle Fiamme Gialle conferma l’impegno costante nella lotta ai traffici illeciti e ribadisce la necessità di intensificare i controlli per contrastare una pratica che danneggia sia lo Stato sia il tessuto economico legale.