Lo stato della salute mentale in Friuli Venezia Giulia, un convegno al Centro Balducci di Zugliano

A conclusione dell’anno in cui si celebra il centenario della nascita di Franco Basaglia, protagonista della “rivoluzione” nell’assistenza alle persone con disturbo mentale che ha portato alla legge di riforma del 1978, e in vista della II Conferenza Nazionale Autogestita per la Salute Mentale, in programma a Roma il 6 e 7 dicembre, le Associazioni e gli Enti del Terzo settore del Friuli Venezia Giulia aderenti della Conferenza Nazionale per la Salute Mentale promuovono una Conferenza regionale per fare il punto sulla salute mentale in Friuli Venezia Giulia e individuare tematiche specifiche e proposte da portare a Roma.

L’appuntamento è per mercoledì 13 novembre alle ore 14 al Centro Balducci di Zugliano (Udine). Lo scopo del convegno è quello di analizzare i bisogni dei beneficiari dei servizi e il funzionamento degli stessi, i rapporti tra gli attori della salute mentale, l’importanza delle associazioni, della cittadinanza attiva, delle cooperative sociali, dei rappresentanti sindacali.

I partecipanti

Per discuterne sono stati invitati: l’Assessore regionale alla Salute  Riccardo Riccardi, i e le Componenti della III Commissione del Consiglio Regionale, il Presidente della Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con disabilità e delle loro famiglie Mario Brancati, le Direttrici e il Direttore dei Dipartimenti Dipendenze e Salute Mentale delle Aziende Sanitarie FVG Alessandra Oretti, Marco Bertoli, Cristina Meneguzzi, la Componente Punto Unico Regione FVG Tamara Feresin.

L’eredità di Franco Basaglia

I promotori, pur consapevoli che la riforma ha sofferto di una mancata applicazione uniforme nel Paese, riconoscono la forza e l’attualità del pensiero e dell’opera di Franco Basaglia e di quanti, tra operatori, familiari e cittadini, si sono spesi in tutti questi anni per creare processi liberatori ed emancipativi realizzando possibilità di cura nei luoghi di vita delle persone.

Le criticità emergenti

«Oggi — sostengono i promotori del Convegno — viviamo una drammatica situazione di arretramento. La debolezza culturale, organizzativa e di risorse dei Dipartimenti di Salute Mentale espone sempre più le persone con sofferenza, i loro familiari e la comunità tutta ad una condizione di abbandono, a prestazioni frammentate, per lo più farmacologiche, all’internamento in strutture residenziali istituzionalizzanti e cronicizzanti. Permangono, quando non crescono, stigma e pratiche non rispettose dei diritti fondamentali, la più estrema delle quali è la contenzione meccanica».

«Gravissima è la situazione nelle carceri e nel sistema di accoglienza per i migranti, in particolare nei Centri di Permanenza e Rimpatrio, dove la salute mentale delle persone ristrette e del personale sono costantemente messe a rischio. Mentre aumentano la povertà e l’insicurezza sociale, le operatrici e gli operatori del servizio pubblico, delle cooperative sociali, dell’organizzazioni del Terzo Settore operano in condizioni difficili, perfino di precarietà, che si riflettono sulla qualità della presa in carico e sulla qualità delle cure. Così anche le esperienze più qualificate e avanzate rischiano di arretrare».

«Questa situazione — continuano — è ulteriormente compromessa dalla grave crisi del nostro Servizio Sanitario Nazionale, indebolito da tagli e da spinte privatistiche, mentre si sfalda la rete dei Servizi Sociali nei territori. Neppure la tragedia della pandemia ha portato ad incrementare gli investimenti per la sanità pubblica e per il sociale, decisi nel 2020 e 2021 per fronteggiare l’emergenza, e rilanciati con il PNRR. Pensavamo che fosse ovvio e scontato rendere strutturali quegli interventi, invece così non è stato, anzi. Di fronte a questa situazione, invece di potenziare e finanziare le tante opportunità offerte dalla legge 180, sperimentate con successo in molte realtà del nostro Paese, vengono presentati in Parlamento disegni di legge che offrono ricette vecchie e fallimentari».

Sulla scorta di queste considerazioni è stata convocata la II Conferenza Nazionale Autogestita e la Conferenza Regionale che la prepara, aperta a tutta la cittadinanza: per fare il punto, esaminando le aree di particolare criticità, ma anche per provare a costruire — attraverso due tavole rotonde moderate dalla giornalista Gioia Meloni con le Aziende sanitarie e con la politica — delle reali prospettive per la salute mentale nel nostro territorio.

Organizzazione e collaborazioni

Il Convegno è organizzato e promosso da Associazioni ed Enti del Terzo settore del Friuli Venezia Giulia aderenti della Conferenza Nazionale per la Salute Mentale: Associazione ConF.Basaglia, Centro Balducci, le Associazioni regionali di familiari aderenti all’U.N.A.S.A.M. (AFASOP NoiInSieme_TRIESTE, ATSaM_GORIZIA, APSaM_MONFALCONE, Associazione per la Tutela della Salute Mentale Alto Friuli TOLMEZZO-A.M.A. – Linea di Sconfine_GORIZIA, ARUM_UDINE, Ricerche e Risorse_AIELLO DEL FRIULI), ARTSAM DopoDiNoi_PORDENONE, Legacoopsociali FVG, Federsolidarietà FVG, le Cooperative: Itaca, Duemilauno Agenzia sociale, La Collina, Consorzio Il Mosaico, Clu, Noncello e Lybra, COSM Consorzio Operativo Salute Mentale, Collettivo Marco Cavallo 2023, Forum Salute Mentale, Caritas Trieste, Comunità di San Martino al Campo, Centro Culturale Veritas, A.S.D. Samarcanda e ReSIST.

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