Temperature autunnali da record in FVG, tutti all’aria aperta. Ma dovremmo preoccuparci

FVG – Il Friuli Venezia Giulia ha chiuso un ottobre caldo oltre ogni norma, con temperature medie significativamente sopra la media storica, un fenomeno che sembra consolidare la tendenza verso autunni sempre più miti.

In particolare, la terza decade di ottobre ha visto picchi di calore insoliti, con Udine che ha raggiunto i 20°C di media, e temperature notevolmente elevate anche in montagna: lo Zoncolan, per esempio, ha registrato 14,5°C di media.

Gli ultimi dati raccolti dalle stazioni meteo locali mostrano come quest’anno il mese di ottobre si sia distaccato dai parametri usuali. A Udine Sant’Osvaldo, stazione di riferimento per la pianura, si sono registrate diverse giornate con temperature superiori ai 20, 23 e persino 25 gradi, mentre in montagna, a 1.750 metri sullo Zoncolan, sono calate drasticamente le giornate con temperature minime sotto lo zero.

La differenza con le medie storiche è evidente: in passato, si sarebbero aspettate giornate di freddo autunnale, mentre ora anche i primi giorni di novembre superano i 20 gradi.

Complici le giornate miti, i locali e molti turisti hanno approfittato del ponte di Ognissanti per godersi il sole lungo le spiagge di Grado e Lignano, mentre le località montane come Tarvisio, Sappada e Forni si sono riempite di escursionisti e cicloturisti per passeggiate e soste nei locali.

Anche le città hanno visto un aumento della presenza nei bar e ristoranti all’aperto, uno scenario che ha ricordato più l’estate che l’autunno.

Tuttavia, questi numeri preoccupano, soprattutto alla luce del cambiamento climatico che spinge temperature e stagioni fuori dai loro limiti normali.

Fonte: Rapporto Stato Ambiente FVG 2024 – ARPA

 

A spiegare il fenomeno è stato nei giorni scorsi il climatologo Luca Mercalli, intervenuto recentemente a Trieste in occasione dei 25 anni di ARPA FVG.

Il noto studioso avverte come il riscaldamento delle estati, trasmettendo calore ai mari, contribuisca a eventi estremi e a un clima autunnale più caldo e instabile.

“L’accumulo di calore nei mari, oltre a generare episodi di caldo prolungato, aumenta l’evaporazione e intensifica le precipitazioni, rendendo le alluvioni più violente,” ha spiegato Mercalli.

Negli ultimi giorni, l’alta pressione stabile sull’Europa centrale ha impedito il passaggio di correnti fredde, mantenendo il clima caldo e asciutto, con temperature che secondo gli esperti potrebbero restare sopra la media ancora per diversi giorni.

Il cambiamento climatico, avverte Mercalli, non impatta solo sugli eventi atmosferici estremi. La persistenza di temperature alte anche fuori stagione potrebbe influire in futuro sulle colture, sugli ecosistemi locali e sull’equilibrio idrico della regione, già messo alla prova dalle variazioni climatiche.

“Non possiamo più giustificare questa situazione come ‘un’ottobrata’,” aggiungono gli esperti, “si tratta di un trend che dimostra un riscaldamento continuo”.

Per il momento, il robusto anticiclone sembra destinato a restare al centro delle previsioni meteo, spostando le perturbazioni autunnali verso le latitudini più alte, e lasciando così l’Italia settentrionale sotto un’ombra di quiete climatica e caldo anomalo.

Godersi le giornate di sole ci può stare, ma occorre però comprendere quali sono le sfide climatiche attuali, che richiedono impegni tanto globali quanto individuali: solo riducendo le emissioni possiamo sperare di mitigare la frequenza e l’intensità degli eventi estremi e ridurre l’aumento della temperatura globale, un passo necessario anche per preservare le caratteristiche stagionali che il Friuli Venezia Giulia e molte altre regioni d’Europa stanno perdendo.

Nella foto: fermo immagine della webcam Panomax sulla spiaggia di Grado il 1° novembre alle ore 13. Il termometro segna 19,8 gradi.

 

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