Settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia: cerimonie ed eventi culturali
Trieste – Il 26 ottobre 2024 segna il 70° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia, un evento di forte significato storico e culturale per la città e per il Paese. Questo anniversario celebra il momento in cui, nel 1954, Trieste tornò a far parte dell’Italia dopo anni di incertezze e conflitti, culminando in una cerimonia emozionante che vide nuovamente il tricolore italiano sventolare sul Municipio e in Piazza dell’Unità d’Italia.
Il ritorno della Zona A all’Italia
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la città fu sotto amministrazione alleata e successivamente divenne parte della Zona A del Territorio Libero di Trieste. La situazione trovò una soluzione di compromesso solo nel 1954, quando la zona A fu formalmente restituita all’Italia.
Questo evento rappresentò un momento di grande sollievo per i triestini, che avevano atteso a lungo la riunificazione, ma allo stesso tempo ci fu forte amarezza, unita a preoccupazioni, per la perdita della zona B.
Nel 1954 infatti, il Memorandum di Londra assegnò la Zona A all’Italia, mentre la Zona B passò sotto il controllo jugoslavo. Questa spartizione fu formalizzata nel trattato di Osimo del 1975, che sancì definitivamente l’incorporazione delle due zone nei rispettivi stati.
Celebrazioni del 70° Anniversario
Le celebrazioni per questo importante anniversario hanno avuto inizio il 21 ottobre con numerosi eventi collaterali. Il giorno stesso dell’anniversario, la città ha ospitato diverse cerimonie ufficiali.
In piazza dell’Unità d’Italia questa mattina alla cerimonia dell’alzabandiera era presente anche l’Esercito Italiano, con assetti operativi e promozionali, coordinati dal Comando CME FVG.
La cerimonia di alza bandiera e anche quella del pomeriggio dell’ammaina bandiera si è svolta accompagnata dalle note della Fanfara della Brigata “Pozzuolo del Friuli”; in piazza c’era inoltre un Reparto Interforze, numerosi Gonfaloni e Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma del capoluogo.
Sono quindi intervenuti, oltre alle autorità locali e regionali, ospiti di rilievo nazionale: il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Le Frecce Tricolori hanno sorvolato la città come simbolo di unità nazionale.
L’anniversario viene inoltre celebrato con una serie di attività culturali: concerti, proiezioni di documentari, eventi artistici ed esposizioni museali stanno animando già da qualche giorno Trieste, dove sono giunti numerosi visitatori: triestini trasferitisi in altre città, esuli e figli di esuli dall’Italia e dall’estero, appassionati di vicende militari e storiche oltre a semplici turisti, venuti anche dalle vicine Slovenia e Austria.
Il settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia non è solo un momento di celebrazione, ma anche un’opportunità per riflettere sulla storia della città e sul suo ruolo attuale nell’ambito nazionale ed europeo.
Riflessioni sul passato e sul futuro
Le celebrazioni hanno suscitato riflessioni sul significato del ritorno di Trieste all’Italia. La Russa ha commentato che “70 anni sono tanti ma sembrano un giorno”, evidenziando come l’amore dei triestini per la loro città e per l’Italia rimanga intatto. Inoltre, il ministro Ciriani ha enfatizzato l’importanza della memoria storica e del sacrificio degli abitanti di Trieste nel raggiungere questa libertà.
Le parole del presidente del FVG Massimiliano Fedriga
“Questi settant’anni – ha detto Fedriga – rappresentano un anniversario importante, perché da quell’ottobre del 1954 di strada ne è stata fatta tantissima e Trieste è tornata a essere centrale non solo in Italia ma anche nel più ampio scenario europeo ed internazionale”.
“La città porta al Paese un valore aggiunto straordinario, interpretando un rilancio che va dal ruolo strategico all’interno della mitteleuropa, all’aumento dei traffici portuali e delle opportunità di investimento fino ai numeri record dell’incoming turistico”.
“Questo – ha concluso il governatore – è stato ottenuto grazie a un sistema territoriale che ha saputo dialogare con il mondo e creare quelle connessioni che hanno riportato Trieste a essere quel crocevia europeo strategico per l’Italia”.