Passo storico per l’inclusione linguistica, il friulano ottiene la Certificazione europea

Udine – È tutto pronto per la prima prova d’esame per la certificazione della conoscenza della lingua friulana. L’annuncio è stato fatto dall’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana e dall’Università di Udine, in occasione di una conferenza stampa che si è tenuta il 24 ottobre, nel Salone d’onore di palazzo Antonini-Maseri, alla presenza di Alessia Rosolen, assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia; del rettore dell’Università degli Studi di Udine, Roberto Pinton; del delegato per la lingua e la cultura friulana dell’Ateneo, Gabriele Zanello, direttore del Centro interdipartimentale per lo Sviluppo della lingua e della cultura del Friuli (Cirf); del presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino; e del direttore dell’ARLeF, William Cisilino.

L’esame, che consentirà di ricevere la certificazione per il livello B (QCER), è in programma per mercoledì 27 novembre.

Implicazioni della certificazione

Con l’introduzione della certificazione, la lingua friulana raggiunge un livello di parità con le altre lingue europee, offrendo nuove opportunità per la valorizzazione e la diffusione della cultura friulana. Questo riconoscimento avrà diverse implicazioni.

Uguaglianza con le altre lingue

La certificazione pone il friulano sullo stesso piano delle altre lingue europee, garantendo un riconoscimento formale delle competenze linguistiche dei parlanti e sottolineando l’importanza della lingua come parte integrante del patrimonio culturale europeo.

Opportunità educative e professionali

Grazie a questa certificazione, gli studenti e i cittadini friulani avranno la possibilità di dimostrare formalmente le loro competenze linguistiche. Ciò aprirà la strada a nuove opportunità educative e lavorative, sia a livello locale che europeo.

Promozione dell’insegnamento del friulano

L’introduzione della certificazione potrebbe incentivare l’insegnamento della lingua friulana nelle scuole e nelle istituzioni educative, contribuendo in modo significativo alla sua diffusione e preservazione.

Sviluppo culturale

Il riconoscimento del friulano rappresenta un importante passo avanti nella valorizzazione delle lingue minoritarie in Italia, promuovendo una maggiore inclusione culturale e linguistica nel contesto europeo.

Le prime prove d’esame a Udine a fine novembre

Il direttore dell’Arlef, William Cisilino, ha espresso grande soddisfazione per l’avvio di questo nuovo percorso certificativo: “È tutto pronto per la prima prova d’esame, in programma a Udine il 27 novembre, per ricevere la certificazione per il livello B del QCER. Si parte con il livello intermedio, ma i livelli saranno in totale quattro: A, B, C1 e C2”. La possibilità di certificare le competenze in friulano a più livelli consentirà una valutazione completa delle competenze linguistiche, dalla base all’avanzato.

L’assessora regionale all’Istruzione e Università, Alessia Rosolen, ha sottolineato l’importanza del percorso intrapreso: “È il risultato di un lavoro collettivo che con l’Arlef, l’ateneo friulano e la commissione competente stiamo portando avanti da anni. Dalla partenza della norma, l’abbiamo sempre potenziata e arricchita, investendo oltre 1 milione e 400mila euro per la diffusione sempre più ampia della lingua friulana nelle scuole”.

L’impegno dell’Università di Udine

L’Università di Udine ha svolto un ruolo chiave nel percorso che ha portato alla certificazione del friulano.

«L’impegno dell’Università di Udine a favore della lingua friulana – ha detto il rettore Roberto Pinton – è testimoniato soprattutto dall’offerta formativa che la riguarda e che comprende singoli corsi, un curriculum specifico per gli insegnanti e diverse proposte per l’apprendimento linguistico. Questo appuntamento offre innanzitutto l’occasione per ringraziare la Regione per il sostegno che ha consentito al curriculum friulano di Scienze della formazione primaria di crescere sia dal punto di vista numerico che da quello qualitativo e di formulare numerose proposte per l’aggiornamento degli insegnanti».

«Oltre a questo – ha evidenziato il rettore –, va ricordato anche il settore della ricerca accademica, nel quale sono attivi alcuni ricercatori che arricchiscono il panorama sul plurilinguismo e sulle lingue minoritarie con nuovi punti di vista e approcci metodologici. Tutto ciò ha ovviamente delle ricadute anche a livello di valorizzazione della conoscenza: integrare le lingue minoritarie a livello accademico promuove la coesione sociale e il rispetto reciproco tra comunità diverse, preservando la diversità culturale; riconoscere e valorizzare queste lingue, infine, sostiene l’uguaglianza e la dignità di tutte le persone».

Grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il curriculum friulano del corso di Scienze della Formazione Primaria è cresciuto sia in termini quantitativi che qualitativi.

In previsione delle prime sessioni di esame, l’ateneo ha messo a disposizione sul sito dell’ARLeF una sezione dedicata alla certificazione linguistica, dove i candidati possono trovare simulazioni di prova, esercizi, testi di consultazione e tutte le informazioni necessarie per iscriversi.

Un futuro promettente per la lingua friulana

L’introduzione della certificazione linguistica per il friulano rappresenta un passo cruciale per il futuro della lingua e della cultura friulana. Questo riconoscimento formale permetterà non solo di preservare e valorizzare il patrimonio linguistico del Friuli, ma anche di promuoverlo su scala internazionale, garantendo al friulano un posto di rilievo tra le lingue europee.

Per maggiori dettagli e approfondimenti è possibile visitare il sito ufficiale dell’ARLeF all’indirizzo www.arlef.it.

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