Bando per 550 migranti nelle caserme Caverzerani e Friuli, botta e risposta tra FVG e Ministero
Udine – Un bando per assicurare la gestione ed il funzionamento del Centro di accoglienza richiedenti asilo di Udine nelle caserme Caverzerani e Friuli è stato pubblicato dalla Prefettura di Udine lo scorso 13 ottobre. Nel bando, dal valore di 10milioni e 856mila euro, sono specificamente menzionati 550 posti presso tali strutture.
Il bando, suddiviso in quattro lotti, prevede la fornitura di servizi alla persona, gestione amministrativa, assistenza sanitaria, distribuzione dei beni e servizi connessi, la fornitura di pasti, il servizio di pulizia ed igiene ambientale, la fornitura di biancheria, vestiario, prodotti per l’igiene. Il termine per la presentazione delle offerte scade il 30 ottobre.
Qui il link al bando pubblicato sul sito della Prefettura di Udine.
La legge consente che in corso di appalto ci possano essere della maggiorazioni contrattuali che portino la spesa complessiva fino a un massimo di 22 milioni di euro.
Nei giorni scorsi vi è stato un crescendo di proteste rispetto al bando, dapprima da parte di esponenti dell’opposizione in Consiglio regionale, quindi anche da parte del Comune di Udine, dalla Provincia e dalla Regione.
Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Riccardo Riccardi in un comunicato denunciava che “Udine diventerà il principale hub nella gestione dei migranti in Friuli Venezia Giulia, a conferma del modello di accoglienza fallimentare voluto dal Pd e da Debora Serracchiani”.
Levata di scudi anche da parte del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, da Enrico Bertossi, candidato sindaco con il movimento civico Prima Udine, dalla Lega Nord.
“Ventidue milioni per 550 richiedenti asilo in 25 mesi: Minniti e Serracchiani non avevano dichiarato di voler alleggerire Udine della presenza di richiedenti asilo? Invece – afferma Barbara Zilli della Lega Nord – ci ritroveremo punto e a capo, con soggetti che vivono sulle spalle dei cittadini italiani”.
“L’appalto milionario della Prefettura è uno schiaffo a tutte quelle persone che non riescono neppure ad arrivare a fine mese – aggiunge la consigliera della Lega -. Milioni investiti per i clandestini, ma per dare maggiori servizi o investire sulla natalità e sulle giovani coppie friulane la coperta è sempre troppo corta. Dopo questo bando, è imminente la pubblicazione di un altro per l’ospitalità di 40 profughi nella caserma Meloni di Tarvisio. Quando anche la Commissione territoriale per le domande di asilo sarà trasferita a Udine, il quadro sarà perfetto.
“Tutte le richieste sul controllo notturno e sulla possibilità di evitare la pratica del subappalto sono rimaste inascoltate – accusa la Zilli – favorendo così solo chi sugli immigrati ci vuole guadagnare e andando costantemente a ingrassare un sistema che dell’accoglienza ha ormai fatto un vero e proprio business”.
Da parte sua il sindaco di Udine, Furio Honsell, ha chiesto “un urgente incontro con il ministro dell’Interno Marco Minniti, perché le notizie sul bando per la gestione dell’accoglienza, di cui eravamo all’oscuro vanno contro le sue stesse dichiarazioni rilasciate durante l’incontro con i sindaci sulla chiusura dei grandi centri di accoglienza straordinaria”.
Honsell ha espresso “una forte censura di tale atteggiamento” e ha chiesto al capo di Gabinetto del Ministro, Mario Morcone, “un incontro urgente con il ministro per sapere come mai, dopo le dichiarazioni di voler chiudere i grandi centri di accoglienza, si va verso la realizzazione di uno di questi a Udine”
Anche la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha espresso in una lettera al ministro dell’Interno Marco Minniti la sua “preoccupazione per il paventato aumento dei rifugiati nelle strutture di Udine” e ha chiesto di “chiarire i limiti previsti per l’accoglienza nelle caserme Cavarzerani e Friuli, e di ragguagliare sull’apertura di una seconda commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale”.
Riferendo del nuovo bando per la gestione dell’accoglienza nelle caserme Caverzerani e Friuli di Udine, pubblicato dalla Prefettura di Udine, la presidente ha osservato che esso è divenuto pubblico “senza un preventivo confronto con l’Amministrazione locale” e che “per il paventato aumento dei rifugiati nelle strutture di Udine, ha creato preoccupazione, sconcerto e contrarietà anche in chi ha concretamente collaborato nella difficile opera di questi anni. Inoltre la mancata esauriente comunicazione ha favorito l’improprio collegamento del bando, obbligatorio per legge, con la chiusura del Cara di Gradisca, e ha aperto le porte a illazioni sull’importo, che non risulta superiore a quanto già erogato con affidamento diretto”.
“Come abbiamo condiviso nel corso della Tua visita a Trieste – ha scritto Serracchiani a Minniti – Ti chiedo di favorire ogni atto che vada nella direzione di superare in maniera risolutiva la logica dei grandi assembramenti, tenendo conto del fatto che la città di Udine non può subire oltre l’indifferenza di quei Comuni che vengono meno ai doveri di solidarietà fra municipi”.
“Alcune amministrazioni comunali, e segnatamente Udine, hanno sopportato un peso nettamente superiore alla media, arrivando ad ospitare contemporaneamente oltre un migliaio di persone proprio in quei grandi assembramenti che – ha concluso – l’accoglienza diffusa si propone di superare”.
Il prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto, è stato convocato al Ministero dell’Interno nella mattinata del 19 ottobre per consultazioni.
Da parte sua il Capo di Gabinetto del ministro, il prefetto Mario Morcone, ha rassicurato gli amministratori locali: “Abbiamo chiamato il sindaco di Udine per dare rassicurazioni che nulla è cambiato rispetto agli impegni che Minniti ha preso con lui. La caserma Cavarzerani di Udine è destinata a un alleggerimento progressivo delle presenze perché la linea del ministero è l’accoglienza diffusa, quindi piccoli numeri in tutti i comuni in misura proporzionale alla popolazione residente”.
“Non c’è alcuna ipotesi di hub in Friuli Venezia Giulia alla Cavarzerani – ha affermato Morcone – Al contrario, c’è una politica di condivisione con i sindaci sull’accoglienza di piccoli numero di migranti. Inoltre – ha aggiunto – non è previsto per il momento alcun invio di migranti”.