Aggredisce e ferisce la ex compagna, individuato ed arrestato dalla Polizia
Pordenone – Nella mattina del 15 settembre la Polizia di Stato della Questura di Pordenone ha arrestato un cittadino italiano per il reato di lesioni aggravate nei confronti della ex compagna.
Il 30enne, malgrado fosse già destinatario dell’ammonimento da parte del Questore di Pordenone, ha aggredito fisicamente la donna, attendendola sotto casa al rientro da una serata in compagnia di amici.
Pervenuta la segnalazione al numero di emergenza 112 NUE, gli agenti della Squadra Volante hanno raggiunto tempestivamente il luogo dell’aggressione, dove hanno trovato l’uomo, visibilmente alterato, con evidenti tracce di sangue sugli indumenti e la donna con il volto tumefatto e ricoperto di sangue.
La Polizia ha richiesto l’intervento urgente del personale sanitario che di lì a poco è giunto sul posto con un’ambulanza ed ha trasportato la donna presso il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria degli Angeli.
Dopo le procedure di identificazione, l’uomo è stato tratto in arresto per il reato di lesioni aggravate.
Al termine delle incombenze di rito l’aggressore è stato posto agli arresti domiciliari a disposizione della Procura della Repubblica di Pordenone, mentre per la giovane donna si è reso necessario il ricovero in ospedale con una prognosi di trenta giorni.
Le reazioni della politica locale
“Ancora una volta Pordenone si trova a guardare in faccia la violenza di genere consumata nelle sue strade o nelle sue case. – Così il segretario del Pd provinciale di Pordenone Fausto Tomasello -. Un atto vile che condanniamo, che ci lascia sgomenti e che dimostra come la nostra città, purtroppo, deve fare seriamente i conti con un fenomeno che si ripresenta in forme odiose. Auspico che la prossima Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne sarà un momento in cui con più forza sarà coralmente ribadito l’impegno contro una piaga che va combattuta con ogni mezzo, a partire dall’educazione e dalla cultura del rispetto”.
“Ma una giornata non basta, né una settimana, perché solo un contrasto costante, capillare e determinata può sperare di ottenere risultati percepibili. Le ‘sale rosa’ nelle questure e nei pronto soccorso, i centri di ascolto, le case rifugio sono importantissime, ma il lavoro di prevenzione è quello più difficile – ha concluso Tomasello”.