Situazione carceri: appello della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà

Trieste – Anche il Garante regionale dei diritti della persona del Friuli Venezia Giulia, Paolo Pittaro, ha aderito all’appello della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale.

Nella nota diffusa dal Consiglio regionale, Pittaro scrive che “il presidente della Repubblica, il 18 marzo scorso, aveva affermato che ‘servono interventi urgenti per il sovraffollamento e i suicidi nelle carceri’, invitando la classe politica ad adottare con urgenza misure immediate per allentare tale clima di tensione. Sono trascorsi tre mesi e nulla è stato fatto”.

“Con grande preoccupazione la Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha dovuto constatare la sostanziale indifferenza della politica rispetto all’acuirsi dello stato di sofferenza dei detenuti, rispetto al peggioramento delle condizioni di vivibilità delle carceri, che lungi da consentire quell”inveramento del volto costituzionale della pena’, continuano a tradire i basilari princìpi costituzionali, europei ed internazionali, su cui di regge lo stato di diritto”.

“Pertanto la Conferenza dei Garanti, trascorsi invano tre mesi dall’intervento del Capo dello Stato, ha rilasciato un preciso appello in merito – prosegue Pittaro nel suo comunicato – richiedendo risposte immediate, urgenti e concrete”.

L’appello sulle carceri

“Il legislatore – così si legge nell’appello – individui immediatamente misure, anche temporanee, volte ad alleggerire la tensione sulla popolazione carceraria. È urgente innanzitutto partire da misure deflattive del sovraffollamento”.

Inoltre, ci si deve allontanare il più possibile “dalla visione carcero centrica del sistema punitivo tramite una maggiore fruibilità da parte delle persone ristrette di misure alternative alla detenzione: al 10 giugno 2024 sono 23.443 le persone con un residuo pena al di sotto dei tre anni, di cui 7.954 con un residuo pena al di sotto di un anno; sono 1.529 i detenuti che hanno una pena inflitta da 1 mese a 1 anno”.

Per i Garanti, “è fondamentale far sì che il carcere cessi di essere un luogo di desertificazione affettiva” e “particolare attenzione deve essere riservata ai carcerati con dipendenze, che al 10 giugno risultano essere 17.405”.

Il documento chiude con due aspetti che preoccupano molto la comunità dei Garanti territoriali: quello dei suicidi (in media uno ogni tre giorni) e “il lento scivolamento della politica penitenziaria da politica sociale a politica prettamente securitaria”.

 

 

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