Consiglio regionale: impegno per piena attuazione del punto franco di Trieste
Trieste – Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato all’unanimità lo scorso martedì 14 maggio la mozione che impegna la Giunta ad attivarsi nei confronti del Governo affinché venga confermato l’indirizzo della piena attuazione del regime giuridico dei punti franchi del Porto di Trieste.
La mozione, proposta dai capigruppo di tutti i rappresentanti politici, è stata firmata da tutti i componenti del Consiglio.
Questo atto è considerato come un’importante occasione di sviluppo economico e possibile incentivo per la risoluzione della vertenza Wartsila.
Fin dalle premesse infatti il documento richiama le decisioni della multinazionale finlandese circa il disimpegno da Trieste e il recente interesse manifestato da Msc – Mediterranean Shipping Cruises a rilevare sito e manodopera.
Una disponibilità che è legata alla piena attuazione del regime giuridico dei punti franchi, tanto è vero che Msc ha chiesto al Governo nazionale di attivare il regime di punto franco internazionale al Porto di Trieste, estendendolo anche al comprensorio di Bagnoli della Rosandra al fine di garantire l’abbattimento dei dazi sulle merci in entrata e in uscita.
Il documento approvato oggi fa riferimento anche a una mozione di analogo contenuto approvata da tutta l’Aula nella scorsa legislatura, il 15 settembre 2020, nonché alla risoluzione della XIV Commissione permanente del Senato e alla risposta della Commissione Europea, che rimandava la valutazione giuridica alla ricezione di una specifica richiesta del Governo italiano in merito all’esclusione della zona franca del porto di Trieste dal territorio doganale dell’Unione.
Tutto questo aveva portato, a dicembre 2022, all’accoglimento di un ordine del giorno parlamentare in cui si impegnava il governo a inoltrare tale richiesta alla Commissione europea.
In aula il capogruppo di maggioranza primo firmatario della mozione ha voluto sottolineare la compattezza trasversale dell’Aula su questo tema, maturata già nel corso della passata legislatura, osservando come l’obiettivo rappresenti un’opportunità non solo per la città capoluogo ma per l’intero Friuli Venezia Giulia.
Il riconoscimento dei punti franchi, è stato ancora detto, dovrebbe essere generalizzato a livello territoriale per poter attrarre imprese in diverse aree. Quanto agli ostacoli sulla strada dei punti franchi, questi sembrano provenire non dalle componenti politiche ma dalle strutture amministrative-legislative della capitale.
Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha espresso il suo apprezzamento per i contenuti della mozione e annunciando l’intenzione di inviare una missiva alla presidenza del Consiglio dei ministri.
Il presidente della Regione ha quindi ricordato che la zona franca era prevista dal trattato di pace del 1947, accettato dall’Unione Europea al pari di tutti gli altri precedenti accordi dell’ordinamento internazionale e dunque non dovrebbe essere vincolata all’avallo da parte della Commissione Europea.