Prorogare la sospensione di Schengen oltre il 18 giugno: per le opposizioni in Italia e Slovenia è solo propaganda

Gorizia – “Stiamo valutando la possibilità di chiedere un’estensione dei controlli alle frontiere a causa delle tensioni in Medio Oriente”, ha detto qualche giorno fa il Ministro degli Esteri Antonio Tajani a Gorizia.

La dichiarazione non ha mancato di provocare reazioni sia in Italia che nella vicina Slovenia.

Il ministro era a Gorizia per la presentazione del francobollo dedicato alla convivenza pacifica tra i popoli che riproduce il mosaico pavimentale circolare sorto nel 2004 in Piazza Transalpina a seguito della rimozione della recinzione, conseguenza dell’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea.

Il Ministero dell’Interno sloveno aveva dichiarato tuttavia di non aver ricevuto “una notifica ufficiale dal Ministero dell’Interno italiano sulla proroga del controllo di frontiera italo-sloveno, che l’Italia sta attuando dall’ottobre dello scorso anno a causa della mutata situazione in Europa e in Medio Oriente e dell’aumento del livello di minaccia del terrorismo”.

I commenti dei partiti di opposizione in Slovenia e in Italia

“Riteniamo che l’ultima mossa dell’Italia dimostri una mancanza di fiducia nella politica e nei risultati della Slovenia nella prevenzione dell’immigrazione clandestina, e proponiamo quindi di convocare una sessione urgente per discutere la questione in modo più approfondito”, hanno dichiarato gli europarlamentari del Partito Democratico Sloveno.

Matjaž Nemec (SD/S & D, Partito Democratico Sloveno) ha affermato che l’intenzione di prorogare la sospensione di Schengen non è altro che una “trovata propagandistica” in vista delle elezioni europee.

Il parlamentare ha inoltre osservato che l’Italia “ha chiaramente deciso di esportare la responsabilità della gestione della politica migratoria in Albania, minacciando la Slovenia, il che è contrario alle relazioni di buon vicinato e alla sincera cooperazione all’interno dell’UE”. “In questo contesto – ha concluso – invito la Slovenia a non prolungare i controlli con la Croazia”.

Fortemente critica pure la senatrice Tatjana Rojc (Pd): “Doloroso prendere atto che il ministro degli Esteri ha sostanzialmente annunciato la fine di Schengen. Questo comporta l’indeterminatezza delle condizioni e dei tempi cui viene rinviato il ritorno del libero passaggio delle persone tra Italia e Slovenia. Una misura che doveva essere temporanea, di cui la popolazione non comprende la logica né l’efficacia ma ne intuisce i risvolti propagandistici”.

“Siamo i primi fautori della sicurezza ma suscita dubbi – aggiunge la senatrice – l’argomento dei ‘lupi solitari’ e delle radicalizzazioni islamiste, che purtroppo riguardano persone già residenti in Italia. Sappiamo di vivere tempi non ordinari ma all’emergenza non si risponde restaurando una vecchia normalità”.

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