Alla Risiera di San Sabba a Trieste la cerimonia commemorativa del Giorno della Memoria

Trieste – Si è svolta nella mattinata di domenica 28 gennaio presso la Risiera di San Sabba la solenne cerimonia commemorativa del Giorno della Memoria.

Erano presenti le massime autorità civili e religiose. Per la Regione erano presenti, oltre al governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, anche gli assessori alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti e alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro.

Tra le autorità religiose presenti, il vescovo di Trieste Enrico Trevisi, il rabbino Alexander Meloni, il presidente della Comunità islamica Omar Akram ed i rappresentanti delle comunità serbo e greco ortodosse ed evangelica e valdese.

Come consuetudine, nel corso della solenne cerimonia sono state deposte corone d’alloro in memoria delle vittime e sono stati celebrati i riti religiosi cattolico, ebraico, evangelico, serbo-ortodosso e greco-ortodosso.

Le parole del vescovo di Trieste

Il vescovo di Trieste Enrico Trevisi ha recitato la preghiera che riportiamo integralmente:

La memoria è come la terra. Nella Scrittura si dice che la terra va coltivata e si usa lo stesso verbo (avàd) per la liturgia e il servizio al Tempio. La memoria è come la parola. Nella Scrittura si dice che la Parola va custodita e si usa un verbo (shamàr) che dice custodire, osservare, ma anche venerazione, ascolto, amore.

La memoria è come la terra che dopo essere seminata e coltivata dà buoni e abbondanti frutti. La memoria può essere terra avvelenata dall’odio e resa tossica dal terrore e va bonificata perché ancora possa essere coltivata e dare buoni e abbondanti frutti.

La memoria è una parola di vita che spalanca ad un futuro di speranza in cui abitare la terra da fratelli: ed è una memoria da osservare, venerare e amare perché mai più si ripetano genocidi, odio razziale, dittature come quella nazi-fascista.

La memora è una parola che va purificata perché ci sono parole che tradiscono pensieri di morte, un male che ancora ci attanaglia, un odio che ancora è seminato, un antisemitismo che ancora incombe, guerre che ancora mietono vittime innocenti.

Da soli non riusciamo. Ma sappiamo di non poter delegare le nostre responsabilità.  Non possiamo delegarle neanche a Dio. Possiamo però invocare il suo aiuto e pregare: Signore converti la nostra memoria, i nostri cuori, le nostre intelligenze, le nostre azioni perché possiamo diventare artefici di giustizia e di pace, perché mai più si ripetano genocidi, mai più antisemitismo, mai più odio razziale, perché cessino le guerre e ogni popolo possa vivere in sicurezza e in pace, coltivando la terra che ci hai dato e custodendo la tua Parola di misericordia. Rendici tutti operatori di pace. Dona pace al Medioriente, all’Italia e al mondo intero. Amen.

Il presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga

“Il Giorno della Memoria – ha detto il presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga – è una manifestazione importantissima che acquisisce un valore ancora più profondo in questo periodo purtroppo caratterizzato dal dramma vissuto dal popolo di Israele colpito brutalmente dal terrorismo e dai rigurgiti di antisemitismo che continuano a manifestarsi anche in Europa e in Occidente”.

Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza

“Tra queste mura – ha detto il sindaco – venne oscurata la luce della ragione. Con le leggi razziali, promulgate a Trieste nel 1938, nazismo e fascismo calpestarono i valori inalienabili dell’umanità”. “L’obiettivo di questa giornata è di educare le generazioni future. Noi dobbiamo essere custodi della storia. Sono convinto che dobbiamo continuare a percorrere il percorso di pacificazione avviato molti anno fa. Questa giornata deve essere appello all’azione, affinché il passato sia monito verso le ingiustizie”.

 

 

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