Con l’Epifania si ripete il rito dei falò in Friuli. Alcuni fuochi rimandati per maltempo
FVG – Con l’Epifania si ripete in Friuli l’antico rito dei falò. La tradizione dei falò dell’Epifania è una pratica comune in diverse regioni dell’Italia, compresa la nostra. I fuochi vengono accesi per celebrare la fine delle festività natalizie e l’inizio del nuovo anno.
La tradizione dei falò affonda le sue radici nelle culture celtiche e ha avuto un ruolo significativo nelle celebrazioni e nei riti di questi antichi popoli che in epoche remote erano presenti anche nelle nostre vallate.
I Celti celebravano diverse festività legate al ciclo delle stagioni e i falò facevano parte dei riti, carichi di significati spirituali e magici. Accendere un fuoco era spesso associato alla purificazione e alla protezione dalla negatività.
Dalle caratteristiche e dalla durata del fumo si traevano auspici, cosa che avviene tuttora a Tarcento dove si svolge il celebre rito del “Pignarul Grant”.
A causa del maltempo previsto per il 5 e 6 gennaio, in varie località i fuochi si stanno riprogrammando per altre date. È bene verificare con le Pro Loco se si intende prendere parte ad uno dei numerosi appuntamenti con questo antico rito, che sono anche delle occasioni per gustare vin brulé e specialità locali tra musica e canti.
Resta invece invariato, per ora, il programma dell’accensione del Pignarul Grant di Tarcento, il più grande fuoco epifanico del Friuli. La sera dell’Epifania, come indica la tradizione, il Vecchio Venerando salirà sul colle di Coia accompagnato da una lunga fiaccolata a illuminare la collina e accenderà, alle 19, il fuoco del Pignarul Grant. La direzione che prenderà il fumo indicherà l’andamento dei prossimi dodici mesi. A interpretare i segni sarà lo stesso Vecchio Venerando.
Tra gli appuntamenti principali attesi in regione, salvo nubifragi dell’ultimo momento, quello di Latisana, con il falò galleggiante sul Tagliamento che viene acceso il 5 gennaio alle 20 in località Pertegada, e il rogo della “Femenate”, un’intelaiatura a forma di rombo realizzata con rami, ramaglie e foglie, a Paularo, sempre nella serata della vigilia dell’Epifania.