“Buon compleanno Svevo” apre il Festival che rende omaggio allo scrittore Italo Svevo
Trieste – Si apre lunedì 18 dicembre il cartellone di eventi “Buon compleanno Svevo” 2023, promosso dal Comune di Trieste con il Museo Sveviano, in sinergia con le istituzioni culturali della città, di scena fino al 22 dicembre, in concomitanza con i festeggiamenti per l’anniversario della nascita del grande scrittore – 19 dicembre – e nel 2023 che celebra i cent’anni del suo capolavoro, La coscienza di Zeno, uno dei romanzi più rappresentativi del Novecento italiano.
In attesa del convegno internazionale “I mondi di Zeno” (19/21 dicembre), lunedì 18 dicembre alle 17 al Museo ebraico “Carlo e Vera Wagner” di Trieste, si parte con la presentazione del libro L’astuto imbecille e altri scritti sveviani, uscito questo autunno a firma dell’accademico e saggista Alberto Cavaglion (ed. Storia e Letteratura).
«Astuto imbecille» è un’espressione che Svevo mutua dalla comunità greca triestina.
Sfatare luoghi comuni, ridefinire categorie logorate dall’uso è l’intento di questo libro. Alberto Cavaglion, storico e studioso della cultura ebraica, prende in esame, tra l’altro, il plurilinguismo e l’uso delle fonti, con una particolare attenzione al ruolo di Joyce e al tema controverso dell’ebraismo, «amore illecito» per Svevo ma colto da due intepreti di cultura ebraica di grande acutezza: Vittorio Foa e Primo Levi.
E sempre lunedì 18 dicembre, alle 20.30 al Museo Revoltella andrà in scena “Italo Svevo genero letterario”, un testo di Tullio Kezich, interpretato dall’artista Ariella Reggio: prodotto da La Contrada – Teatro Stabile di Trieste, l’atto unico di Tullio Kezich è l’omaggio del grande critico cinematografico alla sua passione per le opere di Italo Svevo, di cui è stato acuto studioso, e contestualmente a una delle interpreti più amate del panorama teatrale triestino, l’attrice Ariella Reggio, per la quale è stato scritto.
In scena ci sarà anche l’attore Julian Sgherla, al quale spetterà il compito di introdurre e punteggiare la serata. Lo spettacolo viene proposto per la regia di Francesco Macedonio, ideata nell’ormai lontano 2004, in occasione della prima assoluta, e ripresa in occasione di queste celebrazioni sveviane. L’atto unico si presenta come una conferenza immaginaria, dove emerge dalla viva voce di Olga Veneziani quanto a Trieste, e perfino in famiglia, fosse disconosciuto il genio di uno dei più grandi scrittori del ’900. Nel corso di questo fantomatico simposio, la terribile Olga deride beffarda il povero Svevo e le sue pretese artistiche, ignara del fatto che i posteri, di lì a non molto, avrebbero dato ragione a lui. Benché frutto di fantasia, Italo Svevo genero letterario ricostruisce molto fedelmente l’ambiente sociale, famigliare e storico in cui visse Svevo.
Tullio Kezich, critico cinematografico e teatrale tra i più autorevoli in Italia, è stato anche un appassionato studioso della vita e delle opere dell’autore triestino, curando per il teatro anche una storica riduzione de La coscienza di Zeno. L’ingresso allo spettacolo è libero, sino a esaurimento dei posti disponibili.
Info e dettagli museosveviano.it
Nell’immagine Italo Svevo ritratto da Ugo Pierri.