Protesta dei sanitari dell’area isontina davanti al San Polo di Monfalcone per la carenza di personale

Gorizia – I lavoratori della sanità isontina hanno partecipato il 18 ottobre ad una manifestazione di protesta davanti all’Ospedale San Polo di Monfalconeche. Un centinaio di operatori ha sostenuto lo stato di agitazione proclamato dai sindacati Uil Fpl e Nursind per denunciare l’insufficienza di personale.

“Abbiamo convocato la direzione di Asugi dal prefetto di Gorizia – spiegano in un comunicato congiunto il segretario regionale Uil Fpl, Luciano Bressan e il segretario generale di Nursind, Luca Petruz – senza conciliazione i lavoratori sono pronti allo sciopero. Chiediamo un piano di assunzioni straordinario per l’area isontina, servono immediate assunzioni per ripristinare i servizi che hanno già subito riduzione di posti letto e sedute operatorie, causando l’aumento delle liste d’attesa, con possibili ulteriori chiusure. Contestiamo la mancata applicazione dei dipartimenti trasversali, oggi inesistenti, infatti a compensazione delle gravi carenze nell’area isontina non sono mai state attivate mobilità del personale dall’area giuliana”.

“La Regione, la Direzione Centrale Salute e la Direzione di Asugi se ne assumano tutte le responsabilità – continuano i rappresentanti dei lavoratori – inoltre pretendiamo una equa distribuzione delle risorse fra l’area isontina e l’area giuliana, l’impietoso confronto fra le due anime dell’Asugi evidenzia una grave discrepanza di personale, non giustificabile a fronte del bacino di utenza, della vastità del territorio isontino e dell’effettivo volume di attività svolta. Serve intervenire sulla riallocazione delle risorse umane, i servizi vanno riorganizzati per fronteggiare le criticità esistenti, Asugi è un’azienda unica e come tale deve garantire pari dignità a tutti i lavoratori ed i cittadini che afferiscono alle due aree”.

“Attraverso un’attenta analisi sul fabbisogno – si legge ancora nella nota sindacale – risulta che nell’area isontina manchino 70 infermieri, 15 medici, 20 operatori socio-sanitari e molte altre figure tecniche, sanitarie e amministrative. Deve essere effettuata una revisione dei tetti di spesa del personale della Regione con particolare attenzione ad Asugi che detiene le performance migliori nel rispetto dei tempi d’attesa per l’anno 2023”.

Sostegno dei consiglieri regionali

Sostegno ai sanitari in agitazione è venuto dai consiglieri regionali del Pd Diego Moretti e Laura Fasiolo: “La protesta di medici, infermieri e operatori sociosanitari davanti all’ospedale di Monfalcone non fa altro che confermare quanto denunciamo da tempo: Fedriga e Riccardi hanno deciso che è meglio privilegiare la sanità privata, piuttosto che riconoscere il valore del servizio pubblico al quale viene applicato il tetto di spesa per il personale che il Friuli Venezia Giulia potrebbe non applicare, impoverendo il sistema”.

“Ribadiamo la nostra solidarietà al personale sanitario, che ringraziamo per quanto sta facendo nonostante siano abbandonati da chi governa la sanità. Nelle scorse settimane – ricordano i due esponenti dem – il Centrodestra ha confermato tale chiusura bocciando la mozione presentata da tutto il Gruppo Pd (primo firmatario Nicola Conficoni) che impegnava la Giunta regionale a investire sul personale sanitario, eliminando il tetto di spesa, liberalizzando le assunzioni e adeguando il trattamento economico su tutto il territorio”.

“Solo quest’estate – continuano Moretti e Fasiolo – abbiamo assistito all’inaccettabile blocco delle assunzioni e le proroghe dei contratti a tempo determinato degli operatori sanitari, denunciato da Uil e Nursind. Una decisione ancor più grave se si considera la situazione in cui versa la sanità pubblica giuliano-isontina, che vive uno squilibrio preoccupante tra territori, con l’Isontino penalizzato, che con difficoltà e grande sforzo degli operatori cerca di mantenere una qualità e un’offerta di servizi per il cittadino assolutamente di livello”.

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