Terrorismo, l’Italia attuerà controlli temporanei alle frontiere con la Slovenia
FVG – L’Italia ha deciso di attuare controlli temporanei alle frontiere con la Slovenia a causa delle minacce terroristiche conseguenti alla drammatica situazione del Medio Oriente.
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha informato il suo omologo sloveno Boštjan Poklukar dell’introduzione di controlli al confine italo-sloveno in una conversazione telefonica avvenuta martedì 17 ottobre.
Piantedosi ha dichiarato che l’Italia sta introducendo i controlli a causa della mutata situazione in Europa e in Medio Oriente e che la motivazione principale di questa misura temporanea è la prevenzione del terrorismo e della criminalità organizzata.
I due ministri hanno convenuto che la rotta dei Balcani occidentali, strettamente monitorata dai servizi di sicurezza sloveni e italiani, potrebbe costituire un corridoio per possibili elementi radicalizzati.
I Paesi dell’Unione che aderiscono all’area Shengen possono reintrodurre controlli temporanei alle frontiere interne solo in caso di grave minaccia all’ordine pubblico o alla sicurezza interna e devono informare la Commissione europea.
Tuttavia, il ripristino dei controlli può essere una misura di ultima istanza solo in casi eccezionali secondo le regole di Schengen e i Paesi devono rispettare il principio di proporzionalità. La durata di tale ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne è limitata nel tempo, a seconda della normativa giuridica invocata dallo Stato membro che impone i controlli.
Secondo informazioni ancora non ufficiali, la Slovenia potrebbe a sua volta introdurre controlli al confine con la Croazia e l’Ungheria.
La nota della segretaria regionale Pd Caterina Conti
“La reintroduzione dei controlli dei confini all’interno di Schengen deve essere una misura eccezionale, limitata nel tempo e di ultima istanza in caso di serie minacce, come chiesto dalla Commissione Ue. Eventi sanguinosi, minacce e allarmi possono richiedere di irrobustire misure di vigilanza, ma dal Viminale ci attendiamo forme di prevenzione non invasive, temporanee e correlate alla crisi mediorientale”.
“La minaccia terroristica non sia un metodo surrettizio utilizzato dal Governo per tentare di far fronte a un fenomeno totalmente diverso quale la rotta balcanica. Anche perché non funzionerebbe”.
Lo dichiara la segretaria regionale del Pd del Friuli Venezia Giulia, Caterina Conti, dopo l’annuncio che il Governo ha deciso di ripristinare i controlli ai confini con la Slovenia.