Come è andato il primo test di IT-Alert, sistema di allarme pubblico nazionale sui cellulari
Palmanova – Sul territorio regionale si è svolto il primo test di funzionamento del nuovo sistema di allarme pubblico nazionale. Le persone hanno ricevuto l’alert martedì 12 settembre, verso le ore 12.
Questo sistema è utile per mettere in guardia i cittadini rispetto a gravi eventi di emergenza, tramite un particolare squillo che raggiunge ciascuno sul proprio telefono cellulare.
La simulazione del sistema di allarme pubblico IT-Alert aveva lo scopo di raggiungere tutte le persone che in quel momento si trovavano fisicamente nel territorio ricompreso geograficamente nella regione.
Si è trattato solo di un test di funzionamento.
Com’è andata?
La Protezione Civile del FVG stima di aver raggiunto oltre un milione di persone che, due minuti dopo le 12, hanno ricevuto l’alert.
La sala operativa del servizio del Numero unico di emergenza 112 del Fvg ha ricevuto 165 chiamate dalle 12 alle 14.10 solo per richiesta informazione sul test, un numero estremamente contenuto.
Ad un primissimo sondaggio tra noi redattori e alcuni lettori, è emerso che il principale difetto del sistema è che il messaggio scompare del tutto dopo aver premuto il riquadro “Ok”. Ne consegue che premendo distrattamente “Ok”, cosa molto facile in quanto siamo ormai abituati a ricevere una quantità di notifiche push, tutte le informazioni contenute nel messaggio di allarme si perdono.
Molti hanno riferito che il tono dell’allarme è fastidioso e pertanto hanno schiacciato “Ok” solo per liberarsi dal suono – perché magari erano in un ufficio o impegnati in una conversazione importante – senza neppure leggere il messaggio.
In questi casi non è stato possibile neppure raggiungere il link del questionario. Alcuni hanno provato a cercare comunque il link, per segnalare la criticità, ma è stato molto difficoltoso trovare la pagina.
Altre problematiche evidenziate sono state: più allerta giunti sulla stessa utenza; difficoltà nel compilare online il questionario facoltativo per sovraccarico di accessi al sito dedicato; allerta non giunti ad alcune utenze.
Il test, del resto, aveva questa funzione: testare l’allarme per poi mettere in campo le soluzioni per affinarlo, prima del reale start del sistema, che funzionerà a regime su scala nazionale verosimilmente entro il 2024.
Cos’è IT-Alert
IT-alert è un servizio pubblico che, inviando messaggi sui dispositivi mobili presenti nell’area interessata da una grave emergenza o da un evento catastrofico imminente o in corso, favorisce l’informazione tempestiva alle persone potenzialmente coinvolte, con l’obiettivo di minimizzare l’esposizione individuale e collettiva al pericolo.
I messaggi IT-alert viaggiano attraverso cell-broadcast. Ogni dispositivo mobile connesso alle celle delle reti degli operatori di telefonia mobile, se acceso, può ricevere un messaggio “IT-alert”. Grazie alla tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati all’interno di un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza.
Il cell-broadcast funziona anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica. Il cell-broadcast non pone alcun problema di privacy.
In quali casi si attiverà IT-alert una volta a regime
Questa tecnologia di allarme è già operativa in altri Paesi ed è in corso di sperimentazione in Italia dal 2022. Una volta a regime, raggiungerà direttamente i cittadini al telefonino tramite un suono particolare e subito riconoscibile, informando circa un evento calamitoso estremamente grave in atto, o prossimo ad accadere, consentendo loro di raggiungere un luogo sicuro, di mettersi al riparo e contenere gli effetti della situazione di criticità, in casi specifici estremi: maremoto, collasso di grandi dighe, attività vulcanica, incidenti nucleari ed emergenze radiologiche, incidenti industriali di impianti che prevedono un piano di emergenza esterno e precipitazioni intense, tutti di elevata gravità.
Controllare suoneria e sistema operativo
I dispositivi non ricevono i messaggi IT-alert se sono spenti o se privi di campo e potrebbero non suonare se con suoneria silenziata.
Sebbene non sia necessario scaricare alcuna App per ricevere i messaggi IT-alert, in alcuni casi potrebbe essere necessaria la verifica della configurazione del telefono, ad esempio se si sta utilizzando una vecchia versione del sistema operativo.
Il questionario
Chi riceve un messaggio IT-alert nel corso dell’attività di test non deve fare nulla, ma solo compilare un questionario in modo da fornire utili indicazioni per implementare il sistema.
Sono stati 792.611 i questionari compilati a seguito delle attività dei primi cinque test di IT-alert effettuati tra fine giugno e inizio luglio 2023 in Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria ed Emilia Romagna.
Il 90% di coloro che hanno compilato il form ha dichiarato di aver ricevuto il messaggio di prova, mentre il restante 10% ha indicato di non averlo ricevuto sebbene si trovasse, nel giorno e nell’ora dei test, sul territorio interessato.
Tra coloro che hanno ricevuto il messaggio, il 97% ha risposto di averlo trovato chiaro. Sempre rispetto al totale di chi ha indicato di aver ricevuto correttamente il messaggio, l’84% ha dichiarato di non aver avuto difficoltà nell’interagire con la notifica di IT-Alert, mentre il restante 16% ha segnalato come principale difficoltà riscontrata quella dovuta al fatto che il messaggio scompare dopo la visualizzazione.
Nonostante l’86% dei partecipanti abbia confermato di aver sentito parlare di IT-alert nei giorni precedenti le attività di sperimentazione, prevalentemente tramite social media e web, una sensazione di spavento nel momento della ricezione del messaggio è stata comunque segnalata dal 20%, mentre il 15% si è detto sorpreso.
Alla domanda “Hai compreso subito che si trattava di un messaggio istituzionale?” il 59% ha risposto positivamente, mentre una buona parte di coloro che hanno compilato il questionario ha dichiarato di aver pensato che potesse trattarsi di un virus.
Questi contributi sono fondamentali perché consentono di individuare eventuali elementi sui quali è necessario lavorare ulteriormente e migliorare nel suo complesso questo nuovo sistema.
Anche in relazione alla seconda fase di test, che partirà martedì 12 settembre 2023 e che coinvolgerà tutte le restanti Regioni e le due Province Autonome, sarà richiesto a tutti coloro che, nel giorno e nell’orario previsti si troveranno nell’area di test, di rispondere alle domande del questionario, per raccogliere anche la loro esperienza.
Per saperne di più su IT-alert: https://www.it-alert.it/it/