Strage di Vergarolla, per la prima volta l’amministrazione di Pola celebra il ricordo assieme alle associazioni italiane
Pola (Hr) – La domenica 18 agosto 1946 sulla spiaggia di Vergarolla a Pola si verificò un’enorme esplosione di materiale bellico. La deflagrazione provocò la morte di almeno 100 persone, di cui solo 64 furono identificate. Un terzo delle vittime erano bambini.
Quel giorno sul lido c’erano almeno 2 mila persone, giunte per assistere alle gare di nuoto della tradizionale manifestazione della “Pietas Julia”.
La città stava per essere ceduta dagli Alleati, vincitori della guerra, alla allora Jugoslavia. L’azione terroristica fu vista come un atto di intimidazione del regime contro gli italiani per costringerli a lasciare la loro città.
Per la prima volta in 77 anni l’amministrazione croata di Pola e le due comunità di italiani, gli esuli nel mondo e i rimasti in Istria, hanno commemorato isieme l’eccidio.
È stato infatti il sindaco di Pola Filip Zoričić a presiedere le celebrazioni per la strage, prima partecipando alla messa in lingua italiana nel duomo, poi commemorando le vittime insieme al console italiano Davide Bradanini, al presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, al presidente della Regione Istriana Boris Miletić, al presidente dell’Associazione dei combattenti antifascisti Boris Siljan e alla presidente dell’Associazione degli Italiani di Pola e Istria in esilio Graziella Cazzaniga.
“Fondamentale il ruolo delle istituzioni che hanno contribuito con le associazioni a trasformare un lacerante ricordo della comunità italiana e degli esuli nella commemorazione di una ferita per quanto possibile condivisa – scrive in proposito la senatrice Tatjana Rojc (Pd) -. Il processo di unificazione europea è un grande fattore di pacificazione, soprattutto nelle terre adriatiche flagellate da sopraffazioni, morti, esodo, dittature”.
“Vergarolla segnò un punto di non ritorno – riferisce Caterina Conti, della Direzione nazionale Pd e segretaria provinciale del partito a Trieste – per la popolazione italiana di Pola che dopo quella tragica estate di 77 anni fa si decise per l’esodo”.
“Se oggi ne celebriamo la ricorrenza, è grazie al lavoro delle associazioni degli esuli istriani, a cui va il nostro ringraziamento, che ne hanno conservato e tramandato la memoria. Il mio auspicio di dirigente politica e di discendente di esuli istriani – aggiunge Conti – è che la strage sia chiarita in tutte le sue dinamiche ed entri nei nostri libri di scuola, nell’ambito delle complesse vicende della frontiera orientale nel Novecento”.
(La foto del cippo commemorativo è tratta da Wikimedia Commons).