Crisi Wärtsilä di Trieste, nessun risultato dall’ennesimo tavolo ministeriale
Trieste – Doccia fredda al tavolo ministeriale sul destino dello stabilimento Wärtsilä di Trieste, che si è tenuto lunedì 26 giugno alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero delle imprese e del made in Italy Fausta Bergamotto, dei rappresentanti dell’azienda e di quelli delle organizzazioni sindacali.
Erano presenti per la Regione il governatore Massimiliano Fedriga e gli assessori Alessia Rosolen (Lavoro) e Sergio Emidio Bini (Attività produttive).
L’azienda è rimasta ferma e irremovibile su una posizione inaccettabile e quindi il tavolo riunitosi oggi non ha avuto un esito soddisfacente.
Resta in vigore quindi l’accordo dello scorso 29 novembre, ma ciò non cambia l’impegno delle istituzioni per la reindustrializzazione del sito di Bagnoli della Rosandra.
Wärtsilä ha rigettato la richiesta di definire un addendum per l’allungamento dei termini dell’accordo del 2022 finalizzato a consentire la messa in atto delle attività funzionali al percorso di reindustrializzazione. Una proroga che di fatto prendeva atto del tempo trascorso inutilmente dal 29 novembre ad oggi.
Nel corso dell’incontro il governatore ha proposto al Governo di coinvolgere il Parlamento per verificare se ci siano gli strumenti legislativi necessari a tutelare il sito produttivo e quella che è una filiera strategica per il Paese o se, eventualmente, “sarà necessario intervenire con una nuova norma”.
“Il governo andrà avanti e metterà in campo tutti gli strumenti legislativi e parlamentari” sostiene la sottosegretaria Fausta Bergamotto.
“Comunque – come hanno concluso Fedriga, Rosolen e Bini – la decisone di Wärtsilä appare del tutto irrispettosa in considerazione di quanto ribadito dal Ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso e dalla Regione in merito all’impegno costante e deciso delle Istituzioni per il riavvio dell’attività produttiva a Bagnoli”.