Trieste – È in corso a Trieste fino a domenica 14 maggio il Festival Sabir, evento diffuso di riflessioni sulle culture mediterranee. Il Festival è alla sua nona edizione, dopo quelle tenutesi a Lampedusa, Pozzallo, Siracusa, Palermo, Lecce, Matera.
Il Festival ospita in ognuno dei tre giorni decine di incontri in diversi spazi della città, con l’obiettivo di confrontarsi per analizzare i fenomeni migratori e sociali e costruire alternative.
Quest’anno il luogo designato è la città di Trieste, crocevia di culture, confine di mare e di terra dell’Europa, oggi luogo di approdo per le persone che percorrono la rotta balcanica.
Il Festival Sabir è anche luogo di incontro per le associazioni della società civile della regione balcanica e di quella mediterranea, per approfondire situazioni in evoluzione che spesso non trovano spazio nella narrazione pubblica, a partire dalla promozione del dialogo interculturale, fino al ruolo nei processi di sviluppo democratico e rafforzamento dei diritti, attraverso lo scambio di buone pratiche, analisi e confronto.
Un focus speciale è dedicato allo stato delle politiche nazionali e delle misure di inclusione per richiedenti asilo e rifugiati e alle iniziative per costruire e incentivare vie d’accesso legali e umanitarie all’Italia e all’Europa per chi è costretto ad andare via dal proprio paese a causa di guerre, diseguaglianza e cambiamenti climatici e ambientali.
Nell’ambito del Festival, il 13 maggio alle 15:00 parte la prima “Marcia Contro i Muri e per l’accoglienza” alla frontiera tra Slovenia e Italia, ultima tappa della rotta balcanica lungo la quale si infrangono le speranze di decine di migliaia di persone. Il percorso parte dal Castello di Socerb (Socerb 7, 6275 Črni Kal) in Slovenia e si conclude nella piazza centrale di San Dorligo della Valle.
Il Festival è promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI e Carta di Roma.
