È tornata a Trieste la nave rompighiaccio Laura Bassi dopo 40 giorni di navigazione e ricerca scientifica
Trieste – Dopo più di 12 mila miglia percorse e 40 giorni di navigazione dal porto di Lyttelton in Italia, il 17 aprile scorso, la rompighiaccio Laura Bassi è arrivata al porto di Ravenna e il 21 aprile ha fatto ingresso nel porto di Trieste, da dove era partita lo scorso 14 novembre 2022. Ad accoglierla, il Comandante del Porto e la direttrice dell’Ogs (Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale), Paola Del Negro.
La Laura Bassi ha così completato ufficialmente la sua missione nell’ambito della campagna oceanografica della 38ª Spedizione Italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca (Mur) e gestito dall’ENEA per la pianificazione logistica e dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per la programmazione scientifica.
La nave, di proprietà dell’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs) di Trieste, ha riportato in Italia i campioni scientifici raccolti in Antartide e quest’anno si è distinta per aver portato la ricerca italiana nel punto più a sud dell’Antartide raggiungibile via mare.
Oltre ai campioni e ai materiali provenienti dalle attività scientifiche svolte presso la Stazione italiana Mario Zucchelli, la base Concordia e quelli prelevati nel corso delle due campagne oceanografiche, sono trasportati dalla nave anche i primi campioni di ghiaccio del progetto europeo ‘Beyond Epica-Oldest Ice’ coordinato dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e che vede la partecipazione di dieci Paesi tra cui, per l’Italia, anche l’Università Ca’ Foscari e l’ENEA, incaricata, insieme all’Istituto polare francese (Ipev), del modulo di lavoro relativo alla logistica.
“Quest’anno le attività a bordo della nave Laura Bassi hanno coinvolto 46 persone tra ricercatrici, ricercatori e tecnici nell’ambito di 8 progetti finanziati dal PNRA oltre alle attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare. Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a completare tutte le attività scientifiche in programma” spiega Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’OGS, precisando che “ora la nave farà rotta verso Trieste, per poi svolgere una campagna di ricerca nelle acque greche nell’ambito del progetto POSEIDON, che coinvolge ricercatori e tecnici spagnoli, greci e italiani del Cnr. La missione è finanziata dal consorzio di infrastrutture europee di mezzi navali di ricerca, Eurofleets di cui la nave Laura Bassi fa parte”.
Il capitano della Laura Bassi Franco Sedmak, interpellato dalla stampa locale, ha così commentato: ”Poco dopo la partenza abbiamo fatto un salvataggio, poi abbiamo evacuato un pescatore da un peschereccio, siamo intervenuti per dare assistenza a una nave rimasta bloccata nel ghiaccio. Infine, il record. Io sono contento, soprattutto perché ha dato grande visibilità alla nostra nave, al nostro istituto Ong e al programma di ricerca in Antartide”.
“Sulla via del ritorno – ha aggiunto Sedmak – ho fatto una rotta particolare, ortodromica in collegamento tra Nuova Zelanda e Capo Horn che ci ha riportato in Antartide, di nuovo tra le nebbie e il ghiaccio ma a favore di un percorso più breve e con correnti favorevoli”.