Al Conservatorio Tartini di Trieste la commemorazione dell’eccidio nazista del 23 aprile 1944
Trieste – Nell’ambito delle celebrazioni della Festa della Liberazione, martedì 25 aprile, a 79 anni dalla terribile strage nel cuore di Trieste passata alla storia come “l’eccidio di via Ghega”, il Conservatorio Tartini si prepara, venerdì 21 aprile, a celebrare, insieme alle istituzioni di riferimento italiane e slovene, il ricordo di uno degli episodi più drammatici degli anni della Seconda Guerra mondiale a Trieste.
Era il 23 aprile 1944 e Palazzo Rittmeyer, l’attuale sede del Conservatorio Giuseppe Tartini (in via Ghega 12) era stato requisito dalle autorità germaniche di occupazione e trasformato nel Soldatenheim, la “Casa del soldato”.
Pochi giorni prima un attentato dinamitardo compiuto da partigiani d’origine azerbaigiana aveva causato la morte di cinque soldati tedeschi e di alcuni civili: scattò così una feroce rappresaglia nazista sui prigionieri politici italiani, sloveni e croati, detenuti nel carcere del Coroneo, e sui cittadini arrestati per strada perché trovati sprovvisti di documenti.
Di quell’eccidio sono rimaste raccapriccianti testimonianze fotografiche, con le immagini dei corpi di 51 cittadini civili, penzolanti dallo scalone interno di Palazzo Rittmeyer a Trieste, appesi anche dalle finestre della facciata, in modo che i cadaveri fossero esposti come monito alla pubblica vista.
«La commozione per quella strage è ancora vivissima – spiega il Direttore del Conservatorio, Sandro Torlontano – Per questo il Tartini, che trova sede proprio a Palazzo Rittmeyer, anche quest’anno ha deciso di riunire i rappresentanti della società civile e i cittadini, in una commemorazione di quei fatti drammatici, a futura memoria per le giovani generazioni, che manifesti l’impegno di tutti per un futuro di pace e amichevole convivenza».
L’appuntamento per la cerimonia aperta alla partecipazione della città è in calendario venerdì 21 aprile: dalle 9 saranno deposte alcune corone delle municipalità di Trieste e Postumia all’esterno di Palazzo Rittmeyer, e si osserverà un minuto di silenzio.
Alle 9.30 si raggiungerà l’Aula Magna del Conservatorio Tartini per gli indirizzi di saluto: con la presidente del Conservatorio Tartini Daniela Dado e il direttore Sandro Torlontano interverranno i sindaci di Trieste, Roberto Dipiazza, e di Postumia Igor Marentič, i rappresentanti delle Comunità Ebraica e Greco-ortodossa di Trieste, la Segretaria Associazione Combattenti Lotta Liberazione di Postumia Katja Vuga, il Presidente Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI-VZPI) di Trieste Fabio Vallon, i Presidente Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione e dell’età contemporanea Pier Luigi Sabatti, il Preside della Scuola di Musica di Postumia Edvard Popit che introdurrà l’intervento musicale dei suoi studenti.
Alle 10.30, al suono della campanella si interromperanno le lezioni e i partecipanti alla cerimonia si sposteranno verso lo scalone interno de Conservatorio, che fu teatro della strage del 1944: nel ricordo di quell’evento si alterneranno, per le voci di Giacomo Segulia e Janja Štampar allievi del Conservatorio Tartini, alcune letture in lingua italiana e slovena con testimonianze di prigionieri antifascisti sopravvissuti, e risuoneranno le note dell’ Elegia “Crisantemi” di Giacomo Puccini, affidate al Quartetto d’Archi del Conservatorio Tartini di Trieste, composto da Sara Schisa e Anna Biasutti Savytska violino, Milena Petković viola, Alice Romano violoncello.
L’ingresso alla cerimonia è aperto alla città, info e dettagli Conservatorio Tartini tel. 040 6724911. www.conts.it.