Il ministro degli Esteri in missione in Egitto rassicura sul caso Regeni
Udine – Il vice premier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini sono stati in visita istituzionale in Egitto martedì 14 marzo.
La missione era finalizzata a rafforzare la collaborazione con l’Egitto per farne emergere le potenzialità agricole e agroalimentari e rendere il Paese un catalizzatore della sicurezza alimentare in tutta la regione del Mediterraneo.
Nel corso della conferenza stampa conclusiva, il ministro degli Esteri ha riferito i contenuti del colloquio avuto con presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
Interpellato sul caso Regeni, Tajani ha confermato che “Il Cairo lavorerà con Roma sulle questioni irrisolte riguardanti i casi di Giulio Regeni e di Patrick Zaki”. Da parte del presidente egiziano il vicepremier ha dichiarato di “aver ricevuto pieno sostegno al dialogo con l’Italia per trovare le migliori soluzioni”.
Anche a fine gennaio, a sette anni dalla scomparsa del ricercatore friulano, Tajani, dopo un incontro con il presidente egiziano, aveva affermato che Al-Sisi avrebbe garantito che il suo Paese avrebbe fatto “di tutto per eliminare gli ostacoli che ci sono e che rendono difficile il dialogo con l’Italia”, anche sul caso Regeni.
In seguito a tali dichiarazioni la famiglia Regeni, tramite il suo avvocato, avava chiesto che il ministro Tajani e la premier Giorgia Meloni fossero ascoltati in tribunale. I due esponenti del governo avrebbero dovuto spiegare, in particolare, la disponibilità a collaborare con le autorità italiane che il presidente egiziano avrebbe mostrato durante alcuni incontri istituzionali.
Tramite l’avvocatura dello Stato la premier ed il ministro avevano fatto però sapere che non si sarebbero presentati in aula perché i contenuti di tali colloqui non sarebbero divulgabili.