100 milioni di bonus per il passaggio all’energia rinnovabile: approvato disegno di legge
Trieste – 100 milioni di euro di incentivi per il passaggio all’energia rinnovabile: il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato il 2 febbraio dopo un serrato dibattito il disegno di legge.
Centrodestra compattamente a favore, astensione di Pd, M5S, Cittadini e Patto, contrario il solo Furio Honsell di Open Sinistra Fvg.
In sede di dichiarazione di voto hanno motivato il loro consenso anche Giuseppe Nicoli (Polo liberale), che ha parlato di un disegno di legge “che aiuta le famiglie del Fvg”; Mara Piccin (FI): “I voti di astensione delle Opposizioni dimostrano già che è un’ottima legge” e Giuseppe Sibau (Prog Fvg/Ar).
Il governatore Massimiliano Fedriga, coadiuvato in alcuni passaggi dall’assessore Pierpaolo Roberti, ha ribadito le ragioni delle scelte. La Giunta ha apportato alcune variazioni già annunciate in Commissione, tra le quali la possibilità di richiedere l’incentivo anche per le seconde case. Tra gli emendamenti dell’Esecutivo, approvata anche la riscrittura per maggior chiarezza degli articoli 4 e 6.
“I 100 milioni di euro di incentivi ai privati – ha detto Fedriga – condomini, parrocchie ed enti ecclesiastici di altre confessioni, per la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili rappresentano uno sforzo economico enorme che valorizza tutto il Consiglio regionale e il Friuli Venezia Giulia e che si inserisce pienamente nelle politiche di abbattimento delle emissioni inquinanti e di contrasto al caro energia”.
“La prossima settimana partiremo già con l’approvazione del primo bando che riguarderà i singoli privati – ha rilevato Fedriga -. A seguire tutti gli altri bandi per gli altri soggetti a partire dai condomini. Entro fine febbraio si potranno presentare le prime domande”.
Fedriga ha evidenziato la scelta della procedura a sportello, “in modo da non bloccare risorse regionali”, e ha rilevato che “il contributo diretto una tantum anziché la detrazione rappresenta un indubbio vantaggio economico per le famiglie”
Le opposizioni
“Abbiamo cercato di combattere fin dall’inizio della legislatura per aumentare la sensibilità ambientale e dare al Friuli Venezia Giulia azioni concrete per la mitigazione e l’adeguamento al cambiamento climatico” afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, in una conferenza stampa dei Gruppi di opposizione. “Oggi è stato approvato un testo senza interventi e azioni concrete, nonostante alcune nostre proposte siano state accolte. Ma non basta per fare in modo che la nostra regione vada verso la transizione ecologica, figuriamoci per raggiungere i target, precisi e ambizioni, dell’Agenda 2030 evocata dall’assessore Scoccimarro”. L’esponente pentastellata rimarca come “i pochi interventi dei consiglieri di maggioranza sono stati di marca negazionista, e stride in particolare che certe posizioni arrivino dalla presidente della Commissione Ambiente in Consiglio regionale”.
Secondo Furio Honsell (Open Sinistra FVG) “è una non-legge, che non contiene nulla in termini di scadenze, di azioni concrete e di risorse. Il provvedimento è una serie di dichiarazioni estremamente generiche che rappresentano un inganno nei confronti dei cittadini e un’operazione meramente mediatica a due mesi dalle elezioni. La prima proposta di legge del M5S in materia è del 2018, la nostra del 2019, il centrodestra si è svegliato in zona Cesarini per fingere di avere fatto qualcosa”. Secondo Honsell, “gli esponenti del centrodestra che hanno negato le responsabilità delle attività umane e della globalizzazione sul cambiamento climatico e il riscaldamento globale, avrebbero dovuto votare contro la norma”.
Il consigliere regionale del PD, Nicola Conficoni, ribadisce come “l’accoglimento di alcune proposte di opposizione ha migliorato la legge, ma il giudizio rimane profondamente negativo: si tratta di un provvedimento povero di risorse e di contenuti, oltre a essere tardivo e dilatorio. L’assessore Scoccimarro aveva annunciato nel maggio 2020 la candidatura del Friuli Venezia Giulia come regione pilota nell’attuazione del Green Deal europeo. A due anni e mezzi di distanza si limita a formalizzare l’obiettivo e a delineare il percorso per raggiungerlo”. Conficoni parla di “tempo perso nell’approccio a un tema sentito dai cittadini e conclamato nel corso della legislatura, come dimostra la persistente e grave siccità che stiamo vivendo, a conferma di come non si tratta di una problematica astratta, ma che impatta concretamente su cittadini e imprese”:
“Abbiamo perso un’importante occasione per segnare una svolta – aggiunge il capogruppo di Civica FVG, Tiziano Centis -. Questa legge doveva rispondere alla crisi climatica e ambientale, dando indirizzi per mantenere la regione al riparo dalle pressioni che sta subendo sotto questo aspetto, come dimostra la pesante estate vissuta dalla nostra regione in termini di temperature e siccità, oltre ai dati della qualità dell’aria particolarmente negativi nel Friuli Occidentale”. Secondo Centis, “in questi ultimi mesi di legislatura arrivano in aula provvedimenti su questioni importanti, ma con l’ansia da prestazione di chi deve piazzare bandierine. In realtà leggi come FVGreen sono scatole vuote che non danno risposte”.
Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia, rimarca come “la norma è l’esito del percorso di una maggioranza che si è dichiarata negazionista. Un fatto politico di una gravità inaudita, che va contro quanto affermato dalla comunità scientifica internazionale, ma anche da ARPA FVG: ci auguriamo che il presidente Fedriga prenda le distanze dalle dichiarazioni negazioniste che abbiamo ascoltato in aula”. Il voto finale, secondo Moretuzzo, “conclude un duello Fratelli d’Italia – Lega, con la legge tenuta in ostaggio per 14 mesi. Oggi ci troviamo con un provvedimento che non contiene un vero piano di azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici: in cinque anni nulla è stato fatto in questo senso. La responsabilità politica è chiara, anche perché le risorse non mancano, il problema è come vengono spese: investire decine di milioni in nuovi impianti sciistici a bassa quota, ad esempio, non ci sembra un esempio di buona amministrazione”.
I punti principali del disegno di legge
Obiettivi
La Regione promuove l’uso razionale dell’energia e la più ampia diffusione delle fonti energetiche rinnovabili. A questo scopo adotta misure di sostegno ai cittadini, anche per fronteggiare l’eccezionale aumento dei costi energetici.
Incentivi
Verranno concessi per interventi di acquisto e installazione di tre tipologie di impianto: fotovoltaico, solare termico; di accumulo di energia elettrica.
Beneficiari
Sono le persone fisiche residenti in Fvg, i condomìni, le parrocchie o gli enti ecclesiastici di altre confessioni religiose riconosciute dallo Stato, situati nel territorio regionale. Non potranno invece accedervi le imprese.
Procedura
Gli incentivi sono concessi con procedimento valutativo a sportello, in seguito all’emissione di un bando che dovrà essere approvato con delibera di Giunta. Per i condomìni la domanda è presentata dall’amministratore, mentre per parrocchie o enti religiosi dal legale rappresentante. Ammessa una sola domanda per lo stesso immobile e la stessa tipologia di intervento. Gli incentivi verranno erogati sulla base della rendicontazione della spesa sostenuta.
Cumulabilità
Gli incentivi sono cumulabili con le detrazioni fiscali nazionali e con altri incentivi, purché la somma delle agevolazioni non ecceda la spesa sostenuta per l’intervento. Gli incentivi non sono consentiti invece se la spesa dell’intervento è già stata oggetto di detrazione fiscale in base al Superbonus 110%
Risorse
Viene messo a disposizione un budget di 100 milioni di euro.