La morte della signora Resinovich: consulenza botanica sulle suole, tracce compatibili con il sito
Trieste – La Procura della Repubblica di Trieste, in un comunicato a firma del procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, informa che è stata depositata martedì 26 aprile la consulenza botanica effettuata sui residui vegetali presenti nelle suole delle scarpe indossate dalla signora Liliana Resinovich al momento del rinvenimento del suo corpo privo di vita.
La signora Resinovich era scomparsa da casa il 14 dicembre scorso. Il suo corpo era stato ritrovato avvolto in due sacchi neri in un’area boscosa del parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni il 5 gennaio. Le indagini per risalire alle cause della morte sono ancora in corso.
Così la perizia: “I reperti analizzati sembrano indicare un probabile legame con la vegetazione e suolo del ritrovamento e delle vie di accesso ad esso. Sembra plausibile che il maieriale aderente alle scarpe, in particolare quello della scarpa destra, sia stato raccolto dalla signora Liliana Resinovich sul lastricato pedonale che costeggia l’ultimo tratto di via Weiss prima dell’imbocco al sito di ritrovamento”.
“Dirimente – prosegue la perizia – la presenza di una samara di acero aderente alla parte anteriore della suola, che per aderire deve essere stata calpestata su una superficie rigida, come ad esempio quella della pietra del camminamento a fianco di via Weiss. Così vale per altri frammenti dei reperti, come l’ala del frutto di tiglio. Nel periodo del ritrovamento, in corrispondenza di giorni di maltempo e ventosi, questo tipo di materiale vegetale si accumula comunemente sulla strada e sul camminamento prospiciente, ed è stato rilevato anche durante i sopralluoghi effettuati in febbraio ed aprile. Anche la foglia di edera rinvenuta nel reperto 1 è compatibile con l’abbondanza di edera presente in sito, specie della quale sembra essere presente anche un abbozzo di frutto incastrato nella suola della scarpa sinistra, anche se poco riconoscibile”.
“Il maleriale raccolto dalle scarpe sembra quindi indicare ragionevolmente un calpestamento del suolo del sito e delle vie di accesso allo stesso da parte della signora Resinovich”.
“Elementi di incertezza sono legati al cattivo stato di conservazione di alcuni frammenti vegetali, che tolti dalla scarpa sono stati messi in una provetta umida, e non hanno mantenuto la forma originale. Ulteriore conferma potrebbe essere ricercata con I’utilizzo di tecniche molecolari (DNA vegetale) per stabilire con maggior confidenza l’attribuzione alle specie presenti in loco”.
“Per completezza si aggiunge che le specie rinvenute nel boschetto e quindi sulle scarpe del cadavere sono compatibili con altri siti presenti nel comprensorio di San Giovanni ma anche con altri siti urbani di Trieste. Tuttavia, Ia combinazione dei frammenti vegetali e di suolo ritrovati costituiscono un elemento di unicità che suggerisce la conclusione che la signora Liliana Resinovich possa aver percorso i tratti della via di accesso al sito in cui è siato ritrovato il corpo privo di vita”.
Come noto – conclude il Procuratore – sono tuttora in corso ulteriori attività d’indagine, al cui complessivo esito questo Ufficio formulerà le proprie determinazioni conclusive.