Rigenerazione culturale e sociale delle Valli del Natisone con il bando “Borghi Ministero della Cultura”

Stregna (Ud) – Il paese è casa, abitare il confine è il titolo del progetto presentato dal Comune di Stregna insieme ai comuni di San Leonardo e Grimacco per il bando finanziato dal Ministero della Cultura “Attrattività dei borghi storici: progetto locale di rigenerazione culturale e sociale”.

Si tratta di un progetto legato ai fondi del PNRR che mira non solo a valorizzare i piccoli centri come attrattiva turistica culturale, naturalistica e storica, ma anche a promuovere un ritorno alla residenzialità in questi luoghi che negli ultimi decenni hanno subito una vera e propria “fuga” di abitanti.

“Partecipiamo a questo progetto forti dell’esperienza del Green Belt Festival Ikarus, vincitore dell’avviso pubblico “Borghi in Festival”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e della strategia di sviluppo territoriale integrato dell’associazione fondiaria Valle dell’Erbezzo” – spiega il sindaco di Stregna Luca Postregna. “Con Ikarus, nel 2021, abbiamo costruito un gruppo di lavoro con oltre 50 partner e 70 patrocini tra Comuni, organizzazioni no profit, aziende e associazioni: facciamo tesoro di questa esperienza per una nuova sfida, molto più grande, che mira alla rigenerazione delle nostre località. Ringrazio le amministrazioni dei due Comuni che si sono uniti a noi, e l’associazione SKGZ ed in particolare la sua presidente Ksenija Dobrila ed i suoi collaboratori per il prezioso supporto”, conclude Postregna.

Contrastare l’esodo demografico, infatti, è una sfida che richiede un lavoro su più fronti: la creazione di opportunità̀ economiche, la messa a punto di servizi a supporto delle famiglie e delle persone, ma anche la capacità di comunicare il valore del territorio all’interno e all’esterno dello stesso.

L’idea del progetto, già depositato presso il Ministero della Cultura, si basa su un nuovo modo di abitare il borgo con tre obiettivi principali: aumentare la consapevolezza della necessità di conservazione e di tutela pro-attiva del patrimonio dei borghi aumentando la capacità di produzione culturale originale, creare nuovi servizi per le famiglie, accoglienza, spazi gioco, biblioteca, per gli anziani – luoghi di ritrovo -, per chi lavora, spazi di coworking e, terzo, realizzare adeguate infrastrutture gestite da soggetti locali per ospitare servizi per la popolazione e attività culturali.

Un progetto quindi davvero ambizioso la cui proposta di investimento complessivo supera i 2,5 milioni di euro e potrebbe cambiare aspetto, vita, lavoro e attrattività turistica e residenziale di questi territori attraverso investimenti in mobilità, digitalizzazione, nuove strutture ricettive e di servizio, iniziative culturali, aumento dei flussi turistici.

Contrastare l’esodo demografico, infatti, è una sfida che richiede un lavoro su più fronti: la creazione di opportunità̀ economiche, la messa a punto di servizi a supporto delle famiglie e delle persone, ma anche la capacità di comunicare il valore del territorio all’interno e all’esterno dello stesso.

 

 

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