Nonostante l’intervento del garante lunedì 14 marzo stop autotrasporti per il caro gasolio
Roma – Anche se la Commissione di garanzia sciopero ha invitato Trasportounito a revocare il fermo dell’autotrasporto, ravvisando violazioni per il mancato rispetto del termine di preavviso e l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione, lunedì 14 marzo si ferma ugualmente l’autotrasporto italiano.
A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi “per causa di forza maggiore”. Ne dà notizia Trasportounito che precisa come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.
La sospensione dei servizi si è resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi – anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire.
“Con i costi del gasolio che continuano a lievitare, in assenza di provvedimenti di emergenza che abbattano la pressione fiscale sui carburanti e definiscano norme di regolazione del mercato anche e specialmente per quanto riguarda i rapporti con la committenza e a tutela delle imprese di autotrasporto, il fermo nazionale di categoria è inevitabile”.
Secondo Trasportounito, intervenuto attraverso il suo Segretario Generale, Maurizio Longo, “l’opzione di un blocco totale dei servizi rischia di non essere una scelta o la conseguenza di una protesta, bensì l’inevitabile conseguenza di un vero e proprio collasso di sistema”.
“E proprio per scongiurare con un vero e proprio fermo tecnico il crack dei trasporti e quindi del Paese – precisa Longo – il Governo deve approvare immediatamente almeno due provvedimenti: da un lato, la decretazione d’urgenza dell’obbligo per le aziende committenti di adeguare alle variazioni dei costi gasolio le tariffe dei servizi di trasporto riconosciute agli autotrasportatori, modificando una norma vigente rivelatasi del tutto inefficace; dall’altra, il varo di interventi di natura fiscale che prevedano l’utilizzo dell’extra gettito dell’iva derivante dai rincari, per supportare e abbattere i costi delle imprese di autotrasporto”.