“Io resto a casa”: strategie e percorsi per una domiciliarietà inclusiva e partecipata

Trieste – Domani, mercoledì 23 febbraio alle ore 17.30 al Circolo della Stampa avrà luogo la presentazione pubblica degli esiti della ricerca promossa da Conferenza Basaglia. Interverranno tra gli altri la psichiatra Giovanna Del Giudice, presidente di Conferenza Basaglia, la sociologa Margherita Bono, ricercatrice della Cooperativa sociale “La Collina”, e la prof. Nerina Dirindin, componente della Commissione Paglia, Ministero della Salute e della Commissione Turco, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, su anziani e non autosufficienza.

È possibile per le persone anziane triestine, anche se fragili e non autosufficienti, anche se non hanno una rete familiare e non sono particolarmente abbienti, rimanere a casa propria o la casa di riposo è l’unica soluzione o perlomeno la più facile?

È quanto ha indagato la ricerca-azione durata un anno. Dalle tante storie raccolte e dai dati evidenziati è emerso che in generale la casa cura, la casa rassicura, ma può farlo solo se e in quanto esiste un welfare comunitario in grado di sostenere chi ha bisogno di supporto e di cura. Esistono alcune criticità che le anziane e gli anziani triestini incontrano nel rapportarsi ai servizi, ma al contempo sono presenti sperimentazioni virtuose, che fanno di Trieste un laboratorio e che dimostrano che il ricovero in una struttura non è l’unica via d’uscita.

Per partecipare alla presentazione occorre prenotarsi scrivendo una mail a copersamm@gmail.com, al Circolo si accede con green pass rafforzato e mascherina Ffp2; per chi preferisse seguire l’evento da remoto, la diretta sarà trasmessa sulla pagina Facebook della Conferenza Basaglia (https://www.facebook.com/conferenzabasaglia/)

Ricerca promossa dall’associazione Copersamm-Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia in partnership con la Comunità di Sant’Egidio Friuli Venezia Giulia e l’APS Auser Territoriale di Trieste e finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Realizzata grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Trieste e dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina e al confronto con ITIS, Televita, Cooperativa Sociale Amico, Pro Senectute, Cooperativa Sociale Lybra, Caritas, Acli e Associazione de Banfield.

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