Trieste: perquisito e sequestrato per prostituzione centro massaggi cinese

Trieste – La Polizia ha perquisito e sequestrato un “centro massaggi” gestito da una cittadina cinese perché di fatto vi si praticava la prostituzione.

Seguendo recenti e differenti filoni d’indagine, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, gli agenti della Sezione “Criminalità diffusa, extracomunitaria e prostituzione” della Squadra Mobile di Trieste, il 10 dicembre hanno eseguito un decreto di perquisizione emesso dal pubblico ministero titolare del pertinente procedimento penale dr. Federico Frezza.

La perquisizione è stato effettuata presso le abitazioni ed il centro massaggi di una cittadina cinese, L.L., 52 anni, e della dipendente sua connazionale.

Il centro massaggi oggetto di monitoraggio è stato sottoposto a sequestro. Alla donna che lo gestiva è stata sequestrata una cospicua somma di denaro, verosimile provento di illeciti riconducibili alla prostituzione.

L’attività investigativa trae origine dalla necessità di contrastare il fenomeno criminale dello sfruttamento della prostituzione di donne di nazionalità cinese da parte di connazionali attraverso il loro impiego all’interno di centri massaggi.

In tutte le indagini analoghe svolte negli anni passati, è emerso che le ragazze, che sono costrette a lavorare ininterrottamente dalle 8 alle 23, non percepiscono che in minima parte il guadagno per la loro attività.

Vengono smistate da una città all’altra, da un centro all’altro senza mai avere voce in capitolo, dato il loro stato di clandestinità ed il loro debito con chi le ha fatte arrivare illegalmente in Italia.

Le indagini, oltre a contrastare il fenomeno della prostituzione, mirano ad andare in soccorso di queste vittime di un indegno sfruttamento, che assomiglia non poco ad una sorta di schiavitù, sia pure a tempo, cioè fino all’estinzione del debito.

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