Apre al pubblico sabato il Presepe di Sabbia di Lignano Sabbiadoro su tema dantesco

Lignano Sabbiadoro (Ud) – Il Presepe di Sabbia di Lignano Sabbiadoro presenta la sua diciottesima edizione.

Dopo l’edizione 2020 che è stata accessibile solo virtualmente, il presepe torna visitabile in presenza nella tensostruttura allestita sull’arenile, in prossimità della Terrazza a Mare, a partire dalle ore 10.00 di sabato 4 dicembre e per tutto il periodo natalizio.

“… Come l’uom s’etterna”: questo il titolo della grande opera realizzata dagli artisti dell’Accademia della Sabbia guidati dal maestro scultore Antonio Molin, eseguita come sempre senza ricorrere a collanti o a sostanze chimiche.

L’accesso al Presepe avverrà tramite prenotazione obbligatoria, facilmente effettuabile sul sito www.presepelignano.it. L’ingresso alla tensostruttura sarà permesso solamente ai possessori di Green Pass valido ai sensi della normativa in vigore nel giorno della visita stessa. La 18a edizione dell’opera è organizzata, come di consueto, dall’ Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur con il sostegno della Città di Lignano e di Lignano Sabbiadoro Gestioni, in collaborazione con Lignano in Fiore Onlus e con il fondamentale contributo delle Associazioni lignanesi.

L’omaggio a Dante. “… Come l’uom s’etterna”

Quest’anno il Presepe di Sabbia ha colto l’occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante per porgere un omaggio, umile e rispettoso, alla Divina Commedia con l’intento di offrire ai suoi tanti visitatori, assieme ai consueti momenti di bellezza e di serenità, un’esperienza del tutto inedita. La sfida è di far coesistere idealmente il percorso di Dante nella Divina Commedia con quello presepiale. Alcuni episodi e personaggi fra i più significativi ed emblematici dell’Inferno e del Purgatorio prendono il posto dei tradizionali personaggi del Presepe e sono riletti in chiave contemporanea sia con lo scopo di suggerire possibili riflessioni sulla nostra vita e il nostro tempo, sia con l’intento di fungere da innesco per un viaggio visuale, emozionale e suggestivo nella memoria che ciascuno di noi ha del capolavoro dantesco. Al termine dell’itinerario i due cammini si fonderanno culminando in una grandiosa scena finale.

Inferno

Il percorso espositivo prende avvio con un’attualizzazione della “selva oscura” per proseguire sfiorando alcuni degli episodi e dei personaggi più noti e significativi della prima Cantica: si possono così incontrare gli ignavi – intenti a “nascondere la testa sotto la sabbia” –  o Caronte, il terribile traghettatore delle anime attraverso il fiume infernale o, ancora,  Paolo e Francesca, gli sventurati  amanti resi immortali dai sublimi versi del V Canto e infine Ulisse, il grande eroe greco che Dante immagina in procinto di affrontare quel «folle volo» che lo condurrà  a sfidare i limiti della conoscenza. Il percorso prosegue con la parete centrale, dove un maestoso altorilievo rielabora il dipinto La Divina Commedia illumina Firenze di Domenico di Michelino, mirabilis summa del Poema dantesco.

Purgatorio

Il percorso si addentra ora nella seconda Cantica prendendo le mosse dalla spiaggia del Purgatorio, dove Catone Uticense, che incarna il ruolo di supremo difensore della Libertà, incontra Dante. La prima opera di questa sezione è un’installazione che utilizza un linguaggio artistico del tutto inedito per il contesto in cui si trova: l’acqua marina e la sabbia di Lignano non sono qui concretamente plasmate, ma sono evocate per “scolpire” un’immagine ideale di Libertà. Lo sguardo ora si sofferma sulle maestose ali del “nocchiero celeste” per poi posarsi sulla scultura che allude all’abbraccio tutto spirituale tra Dante e il caro amico di gioventù Casella. Re Manfredi di Svevia, bellissimo e sorridente, ma mortalmente ferito, diviene emblema di tutti quei luoghi d’arte e di quei paesaggi la cui bellezza viene quotidianamente sfregiata dall’incuria e dall’ignoranza. Incontriamo ora Pia de’ Tolomei, assassinata dal marito, che qui divenire exemplum di tutte le vittime di femminicidio e, poco più in là, l’anima penitente di un Superbo prostrata sotto un enorme peso e intenta a guardare, per contrappasso, l’immagine dell’Annunciazione, simbolo di perfetta Umiltà. Giunto finalmente nell’Eden, sulla cima del Purgatorio, Dante incontra Beatrice, la donna tanto amata e morta dieci anni prima che gli appare avvolta in una nuvola di fiori.

Paradiso

La Natività 2021 è una monumentale scultura che condensa in sé e insieme scioglie visivamente tutti i possibili significati teologici della splendida preghiera alla Vergine pronunciata da San Bernardo nel XXXIII canto del Paradiso: in questo punto esatto si sovrappongono, saldandosi l’una all’altra, la scena della Natività e l’esperienza straordinaria della visione di Dio immaginata da Dante a conclusione del suo Poema. La scultura chiude il percorso operale in una sorta di “crescendo” ed è presa in un emozionante gioco scenografico – virtuale, immersivo e multimediale – che cattura lo spettatore nel vortice ipnotico generato dai movimenti concentrici della «candida rosa» che si ispira alla famosa illustrazione di Gustave Dorè.

Il presepe di Lignano Pineta

Anche quest’anno il Presepe di Sabbia si sdoppia. I tanti visitatori che accorreranno a Lignano potranno infatti ammirare anche una seconda opera, oltre a quella principale, realizzata dagli artisti Mario Viìttadello e Ornella Scrivante, e visitabile per tutto il periodo a Lignano Pineta, in Raggio dell’Ostro 4.

Autori e collaboratori

600 metri quadrati di superficie espositiva, 400 metri cubi di sabbia, 5 artisti che hanno lavorato per 41 giorni consecutivi.

Gli scultori sono: Antonio Molin (Presidente Accademia della Sabbia), Mario Vittadello, Ornella Scrivante, Charlotte Koster, Michela Ciappini.

Da un’idea dell’Associazione Dome Aghe e Savalon D’Aur
Direzione artistica e testi di Lara Gonzo e Ivana Battaglia
La scenografia virtuale del Paradiso-Natività è opera di 4DODO.
Le foto del Presepe sono a cura di Davide Carbone

Per maggiori info:

www.presepelignano.it
www.lignanosabbiadoro.it
pagina Facebook Associazione dome aghe e savalon d’aur.

 

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