Riabilitazione dei soldati italiani fucilati nella Grande Guerra: posta una lapide al Vittoriano
Roma – La riabilitazione dei soldati italiani fucilati dalla giustizia militare durante la Grande Guerra è uno dei temi controversi che erano tornati alla luce nel corso delle celebrazioni del centenario del conflitto.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione di un convegno svoltosi a Rovereto nel 2015, aveva affermato che “un paese dalle solide radici come l’Italia non deve avere il timore di guardare anche alle pagine più buie e controverse della propria storia recente. Ricordare e capire non vuol dire necessariamente assolvere o giustificare. La memoria di quei mille e più italiani uccisi dai plotoni di esecuzione interpella oggi la nostra coscienza di uomini liberi e il nostro senso di umanità”.
La Commissione Difesa del Senato, presieduta dalla senatrice Roberta Pinotti, ha approvato lo scorso marzo una risoluzione che impegna il Governo in alcuni atti formali che contribuiscano a riequilibrare la memoria di alcuni degli episodi più controversi avvenuti in tempo di guerra.
Tra le azioni auspicate nella risoluzione c’era l’apposizione di una targa a ricordo dei soldati italiani vittime di giustizia sommaria presso il complesso del Vittoriano a Roma: oggi 28 ottobre la targa è stata collocata sul monumento, alla presenza del sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario del Milite Ignoto.
“Con l’apposizione della lapide al Vittoriano è stato fatto un primo e significativo passo verso la riabilitazione di centinaia di ragazzi italiani fucilati ingiustamente ‘per mano amica’, per reati mai commessi. La ricorrenza del centenario della traslazione della Salma del Milite Ignoto all’Altare della Patria rende il gesto altamente simbolico, dando seguito a quanto disposto dalla Risoluzione della commissione Difesa del Senato approvata con il concorso di tutti i gruppi parlamentari il 10 marzo scorso”.
Così la senatrice Tatjana Rojc (Pd), che aveva depositato un disegno di legge recante “Disposizioni per la riabilitazione storica degli appartenenti alle Forze armate italiane condannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra nel corso della prima Guerra mondiale”, commentando la posa delle targa commemorativa.
“Con il pensiero rivolto in primo luogo agli alpini fucilati in Friuli Venezia Giulia a Cercivento ormai patrimonio memoriale delle nostre popolazioni e delle Istituzioni locali – spiega la senatrice – dall’inizio della legislatura mi ero adoperata per far approvare una proposta di legge per dare a questi ragazzi il giusto merito e riconoscimento”.
“Malgrado una larga convergenza, il dibattito in commissione Difesa non è stato facile e in più circostanze qualche esponente di destra ha tentato di affossare tutto l’impianto. Oggi abbiamo per la prima volta un atto formale del Senato che con deliberazione unanime rende onore a caduti e famiglie, i cui effetti mi attendo si riflettano sulla ricerca storica e – conclude – sulla memoria dei territori”.
La risoluzione della Commissione Difesa prevede inoltre la pubblicazione dei nomi e delle circostanze della morte di ciascuno degli italiani caduti e il sostengo alle ricerche storiche sulla vicenda, anche garantendo la piena fruibilità degli archivi delle Forze armate e dell’Arma dei carabinieri.