Trovata senza vita l’escursionista francese dispersa da tre giorni nei monti di Barcis in Valcellina
Barcis (Pn) – È stata ritrovata senza vita l’escursionista 52enne di Avignone dispersa da tre giorni sulle pendici del Monte Laura (Pn). Quando i soccorritori si sono calati nella gola in cui era stata individuata dall’elicottero si è capito che per la donna non c’era più nulla da fare.
L’escursionista è precipitata mentre percorreva in discesa una traccia nera di sentiero verso Arcola, sul versante nord del rilievo sotto Forca Mantovana ad una quota di circa 600 metri, un sentiero che presenta sponde esposte sul rio sottostante con qualche salto di roccia.
Dal sentiero era impossibile vederla perché dopo essere caduta in un colatoio visibile dall’alto la donna deve essere ulteriormente scivolata sotto la sponda di questo fino al fondo del rio, alla cui sinistra idrografica giaceva, una trentina di metri di dislivello più sotto della traccia di partenza.
L’avvistamento è avvenuto durante una perlustrazione con l’elicottero della Protezione Civile dotato di antenna Recco, ma sono stati i soccorritori a bordo del velivolo a notare la sua sagoma riversa in una pozza. Con la constatazione del medico e il nulla osta del magistrato la salma è stata recuperata non senza difficoltà grazie ai soccorritori che si sono calati con le corde sul fondo del rio e l’hanno affidata all’elicottero.
L’operazione di soccorso è stata portata avanti in questi giorni con la collaborazione di tutte le forze presenti: soccorso alpino e speleologico, vigili del fuoco, guardia di finanza. Sul posto i carabinieri di Montereale.
La donna era ospite da conoscenti a Barcis che hanno dato l’allarme nella serata del 13 settembre al Nue112 denunciandone il mancato rientro. La signora era stata vista per l’ultima volta sul versante di Barcis, da dove erano partite le ricerche.
Nonostante l’impiego di una quarantina di tecnici appartenenti al Soccorso Alpino, ai Vigili del Fuoco, alla Guardia di Finanza, ai Carabinieri e la collaborazione di alcuni conoscitori locali dei luoghi, le ricerche non hanno dato esito positivo fino alla triste scoperta avvenuta nella mattinata di giovedì 16.
I soccorritori avevano ripercorso accuratamente tutti i sentieri, le deviazioni e le tracce di animali interpretabili come possibili percorsi, immaginando cosa avrebbe potuto scegliere la donna nello sbagliare sentiero.
Sono state effettuate diverse calate di corda nei punti in cui le tracce di sentiero presentavano tratti esposti e ben sei unità cinofile appartenenti alle diverse forze in campo sono state condotte in ricerca senza alcun esito. I Vigili del Fuoco hanno costantemente riprovato a esplorare con il sistema di geolocalizzazione Dedalo, spostandolo in punti diversi, il cellulare della donna usando le ultime celle telefoniche agganciate. Era arrivato anche il cane molecolare del Soccorso alpino al quale era stato fatto annusare un odore campione con qualche indumento appartenente alla donna per individuare un possibile percorso seguito e un indirizzamento.