A.B.C Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo ha celebrato la Giornata Internazionale dei Lasciti Solidali
Trieste – L’incontro si è svolto nella Casa A.B.C. di via della Sorgente a Trieste: la casa, unitamente ad altre tre, accoglie gratuitamente le famiglie che devono affrontare percorsi chirurgici al Burlo e vengono da fuori città o regione; essa proviene dal lascito solidale di una donatrice ed è stata inaugurata proprio nel settembre di un anno fa.
“Un dono nel testamento si trasformerà nei loro sorrisi, nei loro abbracci, nei momenti che potranno passare insieme con maggiore serenità, speranza e fiducia. Si trasformerà nel loro futuro. E i valori di solidarietà, condivisione e aiuto reciproco nei quali molti credono continueranno a vivere e a rendere migliori le vite degli altri. Il lascito è un gesto consapevole di libertà e di responsabilità”.
Così spiega Giusy Battain, direttrice di A.B.C. Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo onlus, raccontando l’impatto che un lascito solidale può avere sui beneficiari delle attività delle Associazioni che si occupano di andare incontro alle fragilità.
Ed è per questo che A.B.C. ha deciso di organizzare un incontro aperto alla stampa nella Giornata Internazionale dei Lasciti Testamentari, di sensibilizzare la comunità a proposito dell’argomento, di raccontare la propria esperienza e la propria visione, di mettere a disposizione alcune conoscenze tecniche e di condividere l’esperienza dei beneficiari finali di un lascito solidale.
Il lascito solidale è un lascito testamentario (cioè un atto con il quale si decide a chi destinare i propri beni o parte di essi, in eredità) che viene fatto a favore di un’Associazione o un Ente non profit. Per poterlo eseguire è necessario che colui che scrive il testamento, nel rispetto delle quote attribuite agli eredi legittimi, definisca quali e quanti beni intende lasciare all’organizzazione prescelta. Un lascito solidale (che dunque non va a ledere le quote che di diritto spettano ai familiari) quando destinato ad Associazioni non profit è tra l’altro esente da imposte di successione e donazione.
Al di là delle definizioni tecniche, il lascito (e più in generale il testamento) è una scelta consapevole di responsabilità. Fare un lascito solidale significa assicurare un impatto che rimarrà nelle vite delle persone che potranno beneficiarne; significa sopravvivere attraverso i valori nei quali si è creduto e poter cambiare la vita e il futuro delle persone. Non è necessario lasciare somme o beni ingenti, perché ogni dono, di qualsiasi entità e valore, potrà fare la differenza.
Proprio grazie ad un lascito solidale l’Associazione può contare sulla casa di via della Sorgente, che dall’apertura ufficiale (settembre 2020) ad oggi ha ospitato 33 famiglie nella casa negli ultimi 12 mesi per un totale di 35 accoglienze (alcune famiglie sono dovute tornare più volte), mentre il totale di famiglie accolte negli ultimi 12 mesi in tutte le case A.B.C. sono state più di 100. E la scelta solidale che la donatrice ha voluto fare continuerà a garantire questi benefici per molti anni ancora, a favore delle tante famiglie che arriveranno e troveranno ospitalità.
Ma i lasciti non sono necessariamente solo dei beni così consistenti. Anche somme più piccole possono garantire continuità alle attività dell’Associazione: supportando, per esempio, il sostegno psicologico ed emotivo con il quale A.B.C. accompagna famiglie, bambini e personale ospedaliero lungo tutto il percorso chirurgico (sin dalla gestazione), fino al contributo economico da condividere con l’IRCCS Burlo Garofolo per l’acquisto di strumentazione medica e, ancora, alla ricerca per sviluppare progetti innovativi che possano migliorare la vita dei bambini chirurgici. Uno sguardo complessivo sulla mission, sulle attività e sui progetti a lungo termine di A.B.C. si possono meglio comprendere sfogliando l’ultimo Bilancio Sociale (2020) dal sito dell’Associazione (https://abcburlo.it/3d-flip-book/bilancio-sociale-2020/).
Consapevole dell’importanza e dell’impatto di questo gesto sul futuro delle famiglie e dei bambini chirurgici, A.B.C. sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione sul territorio, sia attraverso le reti di professionisti (quasi 30 gli studi di notai, avvocati e consulenti finanziari che hanno compreso lo spirito dell’Associazione e accolto i materiali informativi), sia attraverso la stampa e i canali web.
L’avvocato Roberto Biasoli ha sottolineato poi alcuni aspetti: “Per fare un testamento valido basta rispettare alcune semplici regole tecniche per la sua redazione, stabilite dal Codice Civile, ma i requisiti di forma non sono tutto. La volontà dev’essere espressa in modo chiaro e senza lasciare nulla all’interpretazione di chi legge. Pertanto è importante, ad esempio, individuare bene eredi e legatari, evitando espressioni generiche e nomi imprecisi, stabilire quali beni si attribuiscono a titolo particolare a quale soggetto e cosa succede nel caso in cui il beneficiario designato muoia (persona fisica) o si estingua (enti e persone giuridiche), decidere chi dovrà attuare le disposizioni testamentarie (l’erede o un esecutore appositamente designato). Il suggerimento è di chiedere consiglio per evitare errori che potrebbero invalidare il testamento e di depositarlo in mani sicure”.
Una stima effettuata nel 2015 da Fondazione Cariplo e Banca d’Italia sulla ricchezza delle famiglie e sulle aspettative di vita, spiega che nei 15 anni 2015-2030 la quota di patrimoni in capo a persone che non ci saranno più senza figli e che non hanno altri parenti in vita è stimato tra i 100 e i 130 miliardi di euro. Sono fondi che, senza un lascito testamentario che dà un’indicazione su come devono essere distribuiti, andranno allo Stato.
A inizio 2021, dopo il lockdown e in pieno allarme pandemia, il 20% degli over 50 ha dichiarato di aver fatto o di essere orientato a fare un lascito solidale in favore di un’organizzazione no profit, l’8% in più rispetto al 2018. Lo rivela la ricerca su “Gli italiani e la solidarietà dopo il Coronavirus”.
L’indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo dei circa 40 milioni di italiani di età compresa tra i 25 e i 75 anni, mostra che tra gli over 50, l’11% dichiara di aver pensato a un lascito solidale in seguito all’emergenza Covid-19, e sono 2 su 10 gli over 50 che hanno fatto o sono propensi a fare un lascito solidale in favore di un’organizzazione no profit, un totale di quasi 5 milioni e mezzo di persone. L’incremento rispetto al passato è importante: nel 2018 la percentuale di chi prendeva in considerazione l’idea di un lascito solidale era inferiore di ben 8 punti, al 12%.
L’ultima ricerca sul numero di donatori, fatta nel 2019, evidenzia come sono stati 2.8 milioni gli italiani over 50 che hanno già fatto o sono orientati a inserire una donazione all’interno delle loro volontà.