Oltre un migliaio in Piazza Unità a Trieste per il “No Paura Day”.
Trieste 2 Maggio – Oltre un migliaio in Piazza Unità a Trieste per il “No Paura Day”.
Presenza massiccia di persone oggi pomeriggio venute ad ascoltare interventi di professionisti dei più disparati settori e competenze accomunati tutti nello slogan dell’evento: No paura.
L’evento.
L’iniziativa viene dal successo ormai rodato delle piazze emiliane – Cesena su tutte, dove la manifestazione sta tenendo ormai cadenza settimanale – con interventi soprattutto di medici ed avvocati per informare la popolazione su cure di successo e dispute legali inerenti l’emergenza sanitaria. La prima triestina è stata organizzata da Erika Urizzi e Tiziana Bertoli.
Gli interventi.
Apre la serie di interventi Edoardo Gustini, fisioterapista – con phd in patologia clinica – ed istruttore di yoga, parlando di fisiologia, di principii immunologici, bio-chimici del nostro sistema immunitario innato, descrivendo alcune strategie pratiche per sostenerne la sana funzionalità. “Bisogna trasformare la paura in coraggio”, dice.
A seguire interviene Marco Bertali, medico psichiatra, psicologo e psicoterapeuta che lavora tra Gorizia e Trieste. Il dottor Bertali ha voluto sottolineare la grande difficoltà da parte dei medici (sia del corpo che della mente) per essersi trovati in una situazione iper stressante “travolti, stritolati da forze ed eventi troppo potenti”. Bertali, nel suo lungo e accorato intervento, ha voluto indirizzare la sua energia e la sua consapevolezza, oltre che ai propri colleghi medici, anche alle persone che tuttora ignorano informazioni circa le cure, i rischi, le conseguenze di atteggiamenti pericolosi e reiterati che nulla hanno a che fare con l’etica, la scienza e la coscienza quanto invece con la politica (il “macrobo”), l’affarismo, l’egoismo.
Prende dunque il microfono un volto noto, Alessandra Devetag, avvocato del Foro di Trieste e del Comitato per la legalità Rodotà. Inizia parlando di vero e proprio “smantellamento dello Stato di Diritto” in corso dall’inizio della cosiddetta pandemia. Cita il decreto San Marino n.85, appena varato, che prevede l’esenzione dall’utilizzo della mascherina all’aperto e la possibilità, per i soli vaccinati (in possesso della tessera vaccinale o di certificato di guarigione) di riunirsi, di giocare senza distanziamento e fare sport. In pratica una divisione tra cittadini in caste. Tace per un attimo, facendo sentire il disappunto della folla. Allora ricorda il giuramento che ogni legale – come avviene per i medici quello ad Ippocrate – è chiamato a fare, dinnazi alla Legge, adoperandosi con onore e diligenza per i fini della Giustizia ed a tutela dell’assistito. “A chi dice che in emergenza bisogna chiudere un occhio sulle regole, rispondo che questi pilastri sono stati costruiti proprio per resistere nelle emergenze”.
L’ospite illustre.
A concludere l’evento è intervenuto il giornalista Matteo Gracis, ideatore del “fondo No Bufale” e della nuova testata L’indipendente, giornale online che vuole essere il contradditorio alle testate mainstream. Personaggio diventato noto nei cosiddetti canali secondari dell’informazione, giornalista di professione si presenta in tutti i suoi interventi online come “pensatore libero ed indipendente”. Da oltre un anno sta ponendo diversi dubbi sulla gestione dell’emergenza del Covid e su altre tematiche di rilevanza internazionale. Cita il “grande reset”, col suo programma che ha come obiettivo un esteso controllo della popolazione. Gira anche una domanda al pubblico che fu di Einstein: “Secondo te, l’universo è un luogo amichevole?”. Dice che il mondo e il tempo che stiamo vivendo, in realtà, sono un’occasione unica e probabilmente irripetibile per poterlo cambiare, che siamo fortunati a viverlo, proprio ora; che non dobbiamo cascare nel tranello di divenatare antagonisti tra noi, ma di combattere assieme per il mondo che vorremmo. Senza paura.