Dal 18 marzo via a domande per terza tranche ristori. 21,4 milioni di euro, inseriti nuovi codici Ateco
Udine – La Giunta regionale ha approvato la delibera che determina ulteriori misure urgenti per il sostegno dei settori produttivi. Si tratta della terza tranche di ristori per 21,4 milioni di euro, con cui la Giunta conta di riuscire a dare un sostegno, compreso tra 500 e 10mila euro, ad oltre 15mila titolari di partite Iva.
Gli importi dei ristori variano a seconda dei codici Ateco individuati per le diverse filiere di attività: il commercio al dettaglio e ambulante (a cui sono riconosciuti ristori di mille euro); agenti e rappresentanti di commercio dell’alimentare e tessile e simili (ristori da 500 euro); fabbricazione e confezionamento abbigliamento (700 euro); filiera ho.re.ca – hotellerie-restaurant-café (ristori da mille euro a 10mila euro); filiera eventi, congressi, matrimoni, cerimonie (da 700 euro a 2000 euro); trasporto persone, agenzie di viaggio e guide (da 700 euro a 4.500 euro); filiera pubblicità (700 euro); attività sportive (da 1200 a 1500 euro).
Nuove categorie ammesse ai ristori
Rispetto alla delibera inizialmente proposta, dopo il passaggio in Commissione consiliare, sono state apportate delle integrazioni alla tipologia di attività ammesse a contributo. Risultano aggiunti i seguenti codici Ateco: 46.44.10 Commercio all’ingrosso di vetreria e cristalleria (euro 1.200); 46.44.20 Commercio all’ingrosso di ceramiche e porcellana (1200 euro); 46.44.40 Commercio all’ingrosso di coltelleria, posateria e pentolame (1.200 euro); 74.90.93 Altre attività di consulenza tecnica (1.200 euro); 74.90.99 Altre attività professionali (1.200 euro); 77.21.09 Noleggio di altre attrezzature sportive e ricreative (1.200 euro); 77.39.99 Noleggio senza operatore di altre macchine ed attrezzature (1.200 euro); 93.11.90 Gestione di altri impianti sportivi (1.500 euro); 93.21.00 Parchi di divertimento e parchi tematici (2.000 euro).
È stato inoltre uniformato in tutto il territorio regionale il valore dei ristori riconosciuti a bar (2.000 euro) e ristoranti (2.500 euro), eliminando la distinzione fra ambiti provinciali inizialmente prevista in considerazione delle diverse fasce di rischio di contagio.
Si specifica inoltre che gli alberghi di montagna, a cui sono riconosciuti importi maggiori, sono quelli che si trovano in Comuni interamente montani ex legge regionale 33/2002.
A chi spettano i ristori e come
Ai fini della ammissibilità alla contribuzione, il richiedente deve autocertificare di aver subito una perdita di fatturato, uguale o superiore al 30 per cento, ponendo a raffronto l’importo medio mensile del fatturato prodotto nel periodo tra il 01/03/2019 e il 29/02/2020 e il periodo compreso tra il 01/03/2020 e il 28/02/2021.
Ulteriore novità è l’esenzione dell’imposta di bollo da 16 euro sulla domanda.
Possono presentare domanda le imprese risultanti attive alla data del 23 febbraio 2020 e ancora attive alla data di presentazione della domanda. Le imprese stagionali possono presentare domanda anche se sono nel periodo di inattività.
Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 8 del 18 marzo fino alle ore 20 del 29 marzo tramite il sistema Istanze on line a cui si accede dal link pubblicato sul sito istituzionale della Regione, dove si possono scaricare anche i moduli e trovare informazioni e approfondimenti su come compilare la richiesta.
L’Assessore regionale alle Attività produttive e turismo
“Siamo coscienti di non riuscire a dare risposta a tutti, ma con le risorse a disposizione abbiamo cercato di ragionare per filiere andando a coprire quei settori che maggiormente sono stati penalizzati dallo stop imposto dall’epidemia, includendo chi finora non ha potuto ricevere alcun tipo di ristoro o contributo” ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, garantendo che “l’iter sarà semplificato e rapido. Abbiamo creato una task force di venti persone che si dedicheranno esclusivamente a queste pratiche, per riuscire a accreditare i fondi sui conti correnti dei beneficiari in 30-45 giorni al massimo dalla chiusura dell’istruttoria”.