Fratello e sorella di 21 e 18 anni rubano carta Postepay e prelevano soldi: pizzicati dalla Polizia
Pordenone – Avevano rubato una Postepay ed avevano iniziato a prelevare delle somme: la Polizia di Pordenone ha sorpreso e denunciato due giovanissimi pregiudicati, fratello e sorella rispettivamente di 21 e 18 anni.
L’operazione è scattata nella mattinata del 3 marzo, quando è giunta alla Sala Operativa della Questura un “Alert alloggiati”, per la presenza, in un albergo cittadino, di due giovani, un uomo ed una donna.
I due, come è emerso in seguito, sono gravati da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.
Due equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante, si sono recati, quindi presso l’albergo ed in un bar, nelle vicinanze, hanno rintracciato un 21enne originario della Provincia di Udine intento a far colazione.
Alla vista dei poliziotti, il giovane ha tentato di allontanarsi, ma è stato prontamente bloccato ed identificato. Aveva a proprio carico un divieto di ritorno in Provincia di Treviso per furto in abitazione, oltre a denunce per ricettazione, utilizzo fraudolento di carte di credito, porto di oggetti atti ad offendere, favoreggiamento ed inosservanza della normativa anti Covid.
Gli agenti, quindi, hanno esteso il controllo nella camera d’albergo, dove hanno identificato la sorella del giovane, una neo maggiorenne originaria della Provincia di Padova, anch’ella gravata da denunce per reati di furto aggravato, possesso e indebito utilizzo di carte di credito e favoreggiamento personale.
Alla richiesta del motivo del loro spostamento a Pordenone, stante anche la vigenza del D.P.C.M. in materia anti Covid, la coppia non è stata in grado di dare spiegazioni e, approfondendo il controllo, gli agenti hanno trovato una forbice potatrice, una carta “Postepay” e la somma in contanti di 1.340 eur in banconote di taglio 5, 10, 20 e 50 euro.
I poliziotti hanno chiesto a chi fosse intestata la carta “Postepay” e, soprattutto, la provenienza della somma in contanti, ma i due giovani hanno iniziato a dare segni di nervosismo, non fornendo spiegazioni credibili.
Gli agenti di Polizia li hanno quindi accompagnati negli Uffici della Questura ed hanno anche ritrovato la loro auto, all’interno della quale c’era un attrezzo artigianale idoneo per aprire le placche antitaccheggio, a riprova dei furti in negozi commessi dai due ragazzi.
Le ricerche sulla “Postepay” hanno accertato che la card era intestata ad una signora residente a Porcia, la quale, il giorno precedente, martedì 2 marzo, aveva subito un furto sulla propria autovettura, all’interno della quale era custodita la borsa contenente il portafoglio e la carta “Postepay”.
I poliziotti, quindi, hanno verificato come presso gli uffici delle Poste di Pordenone erano stati effettuati fraudolentemente due prelievi da 600 euro ciascuno, effettuati uno il giorno 2 marzo e l’altro la mattinata seguente 3 marzo.
La somma di denaro, accertata essere provento dell’indebito utilizzo, è stata pertanto posta sotto sequestro e restituita alla signora di Porcia, vittima del reato.
I due giovani sono indagati in stato di libertà in ordine ai reati di utilizzo fraudolento di carta di credito, ricettazione, possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso e ad entrambi è stata contestata la sanzione pecuniaria di euro 400 per la violazione della normativa anti Covid.
Sussistendone, quindi, i presupposti normativi, il Questore della Provincia di Pordenone Marco Odorisio ha disposto nei confronti dei due giovani l’allontanamento dalla Provincia di Pordenone per 3 anni con Foglio di via obbligatorio ed intimazione a recarsi nei rispettivi luoghi di residenza, sottolineando come, in un periodo contraddistinto da problemi economici e sociali, a causa del perdurare della pandemia, è stata svolta una rapida attività di prevenzione, che oltre ad interrompere sul nascere una serie di reati contro il patrimonio che avrebbero colpito la nostra Provincia, ha consentito la restituzione dell’intera somma di euro 1.200 alla derubata.
La signora, operatrice nel settore agricolo, contattata dal Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, Commissario Capo della Polizia di Stato Marco Stamegna, nell’apprendere la bella notizia, ha ringraziato di cuore gli agenti per quanto quotidianamente fanno per il bene comune e la sicurezza delle persone.
Le indagini della Polizia si sono svolte nell’ambito delle normali attività di prevenzione generale e controllo del territorio, in particolare per i reati contro il patrimonio.