Pasticcio scuola superiore in FVG: il TAR accetta ricorso ma la Giunta conferma la chiusura
FVG – Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha firmato un’ordinanza contingibile e urgente, la numero 2 del 2021, che ribadisce quanto già determinato nell’ordinanza del 4 gennaio e che prevede il ricorso alla didattica digitale integrata (Ddi) al 100% per gli istituti secondari di secondo grado sul territorio regionale dal 18 al 31 gennaio.
Venerdì 15 gennaio il Tar del Friuli Venezia Giulia aveva invece accolto un ricorso presentato contro la chiusura delle scuole fino a fine mese.
Le ragioni della Giunta
“Nell’ordinanza in vigore da lunedì – ha così argomentato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga – non abbiamo fatto altro che motivare con maggior dettaglio e con ulteriore supporto di dati scientifici la necessità di posticipare l’avvio dell’attività didattica in presenza”.
“Riteniamo che, sulla scorta delle evidenze epidemiologiche di queste ultime due settimane in cui si rileva un peggioramento della curva dei contagi e una maggiore pressione sulle strutture ospedaliere, il riavvio delle lezioni in aula non sia compatibile con la salvaguardia della salute di tutti. Gli stessi valori a supporto dell’ordinanza sono quelli che il comitato tecnico scientifico ha preso in esame e in base ai quali da domani ci troveremo in zona arancione”.
“Nell’ordinanza – spiega ancora Fedriga – si fa riferimento ai dati elaborati dalla Task-Force della Direzione Centrale Salute, incaricata del monitoraggio epidemiologico della pandemia COVID nella Regione Friuli Venezia Giulia. Da quei valori emerge che, nelle prime settimane del 2021, vi siano 5 tipi di evidenze che proiettano per il mese di gennaio un peggioramento negli indici di infezione e un’allerta sulla sostenibilità del Sistema Sanitario Regionale”.
“A ciò si aggiunge un report dell’Istituto Superiore di Sanità che fotografa la situazione in Italia al 30 dicembre 2020 secondo cui vi è una sostanziale flessione dell’incidenza nella classe di età 14-18 nella nostra regione e in gran parte del Nord Italia coincidente con l’introduzione della Didattica a Distanza (DAD) per le scuole superiori di secondo grado (3 Novembre 2021) e contemporaneamente un continuo aumento dei focolai scolastici tra settembre e il 13/12/2020 in Friuli Venezia Giulia”.
“Infine – conclude Fedriga – sempre l’Istituto Superiore di Sanità ha prodotto nella prima settimana di gennaio una pubblicazione scientifica dalla quale si evidenzia come una riapertura prematura delle scuole superiori porterebbe ad uno sproporzionato aumento del tasso di ospedalizzazione”.
L’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen, ha fatto presente che comunque nelle ordinanze viene conferita un’autonomia organizzativa che consente di realizzare dei momenti formativi che prevedono la partecipazione in classe degli studenti.
Insorge l’opposizione
Il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli: “Ora le solite polemiche di Fedriga non servono a nulla. Certo rimane la preoccupazione per i drammatici dati Covid di questa Regione ma non si perda tempo, si rispetti la sentenza del Tar e si lavori subito perché a rimetterci non siano studenti e famiglie. La Lega ha messo la nostra regione fra le condizioni peggiori d’Italia dal punto di vista sanitario e in ritardo gravissimo sui trasporti: non ha saputo usare l’autonomia e se la prende col Governo. Quando andava bene chiedevano libertà di decidere e aprire piscine e discoteche, adesso che siamo messi male dev’essere il Governo a chiudere le scuole e a decidere per loro? Il presidente Fedriga faccia pace con se stesso, dismetta le polemiche e risponda all’appello delle famiglie che chiedono ascolto e confronto”.
Precisando che “a fronte della stessa sentenza altre Regioni hanno scelto di adottare misure per aprire anziché andare allo scontro”, il segretario dem ricorda che “gli Istituti in regione, spesso da soli, hanno fatto un gran lavoro organizzativo, per garantire la sicurezza a scuola degli allievi e del personale. La Regione, che ha ampio margine di manovra sia rispetto all’organizzazione del trasporto pubblico locale che di altri servizi di supporto alle scuole, faccia finalmente il lavoro che non ha fatto per la dare la sicurezza dovuta ai nostri studenti”.
I consiglieri regionali del M5S: “La decisione del Tar contro il rinvio della riapertura delle scuole superiori, voluto dal presidente Fedriga, conferma quanto dicevamo all’indomani di quell’ordinanza: non ci sono evidenze scientifiche sul ruolo delle scuole nella trasmissione del contagio”. Lo affermano i consiglieri regionali pentastellati, rimarcando come “le sentenze, in quanto tali, vanno sempre rispettate”.
“Lasciano perplessi le dichiarazioni dell’assessore Rosolen che, nell’annunciare una nuova ordinanza in materia, sottolinea che verranno incrementati i dati e le evidenze scientifiche che dimostrano il collegamento tra contagio e mobilità” continuano gli esponenti pentastellati.
“Una sorta di ammissione di colpa da parte della Giunta regionale, la quale, per difendere le proprie decisioni di fronte al Tribunale amministrativo – aggiungono i consiglieri M5S – di fatto ci dice di non essere stata in grado di adeguare il trasporto pubblico locale alle esigenze evidenziate dal Covid”.
“Parliamo della stessa Giunta regionale che, attraverso l’assessore Pizzimenti, non più tardi dell’ottobre scorso, affermava come non ci fossero situazioni di criticità per quanto concerne l’affollamento dei bus – conclude la nota -. Prendiamo atto del dietrofront e ci auguriamo che vengano utilizzati gli ulteriori fondi stanziati nel bilancio nazionale (350 milioni di euro per Regioni e Comuni) per incrementare il trasporto pubblico locale”.