Franco Peró traccia un bilancio dei suoi sei anni di direzione dello Stabile del Friuli Venezia Giulia

Trieste – Franco Però ha tracciato un bilancio dei suoi 6 anni di direzione dello Stabile, conclusi proprio con il 2020, martedí 12 gennaio in conferenza stampa. La riflessione del direttore è stata preceduta dal saluto dell’Assessore alla Cultura della Regione Tiziana Gibelli e dell’Assessore ai Teatri del Comune di Trieste Serena Tonel.

Il 2020: “annus horribilis” connotato da una pandemia che ha costretto i teatri di tutto il mondo ad affrontare una situazione senza precedenti. Sono premesse essenziali, se si vuol provare a tracciare un bilancio dell’attività svolta in un anno che per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha rappresentato anche un terreno di sfida, di sperimentazione e soprattutto un momento in cui mantenere chiaro il proprio ruolo e le proprie responsabilità artistiche, culturali, sociali.

Se da un lato non ha senso fare un confronto con i dati del passato, alla luce di un’attività segnata dal ricorso a spazi e capienze drasticamente limitati dal contingentamento, dall’altro merita riflettere su alcuni significativi risultati ottenuti dallo Stabile regionale.
Innanzitutto è stata un punto fermo la volontà di mantenere il Teatro Stabile in attività: dal momento della primo lockdown si è fatto ogni sforzo per tenere vivo il rapporto con il pubblico, rafforzando il dialogo tramite i canali social e proseguendo il lavoro con gli artisti, i tecnici, il personale dipendente.

Ecco allora che il Teatro Stabile conta un totale di 226 alzate di sipario di cui 172 sono repliche in sede di spettacoli di produzione e ospiti, e 54 sono le recite effettuate dalle produzioni in tournée -“L’onore perduto di Katharina Blum”, “I Miserabili”, “La pazza di Chaillot” e “L’infinito tra parentesi” hanno viaggiato sul territorio nazionale finché è stato possibile. Va inoltre segnalato che delle 172 repliche a Trieste, 91 si sono tenute a gennaio, febbraio e ottobre al Politeama Rossetti e alla Sala Bartoli, mentre 81 attengono all’attività estiva “site specific”, realizzata -fra luglio e settembre- spesso all’aperto, coniugando sicurezza al senso artistico e valorizzando il territorio.

I dati parlano. Le presenze per gli spettacoli dal vivo sono state complessivamente 54.293, per un incasso totale che supera €1.100.000. Un’attività resa possibile dal fondamentale sostegno dei soci – a partire da Comune di Trieste e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – degli sponsor e naturalmente del MIBACT che ha confermato allo Stabile il contributo FUS del 2019 per un totale di € 1.242.094.
Grazie ai contributi ricevuti, lo Stabile ha impegnato per la propria attività € 3.609.742 per le spese relative al personale dipendente e stagionale (54 persone), per le scritture artistiche – 145 fra artisti e collaboratori -, per i cachet delle compagnie ospiti, per la realizzazione delle produzioni, la formazione e la promozione.
Rilevante è stata l’attività di produzione: il direttore uscente Franco Però si è fortemente impegnato sia per presentare spettacoli estivi, sia per inaugurare la stagione con una produzione imponente, “La pazza di Chaillot”, con un cast di 13 attori. Nei mesi estivi l’attività si è sviluppata grazie alla collaborazione con il Comune di Trieste, alla sinergia con il Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare e con ESOF 2020. Il Teatro Stabile ha presentato quattro spettacoli di propria creazione: “I Bagni di Trieste” e “A Sarajevo il 28 giugno” nella splendida cornice di Miramare, “Morire per quattro monete” all’Orto lapidario del Museo “Winckelmann”, “Triestini d’oltremare” alla Centrale Idrodinamica. Spettacoli che si sono svolti in luoghi suggestivi, e “in presenza”, in ottemperanza a tutte le norme di contenimento della pandemia.
A tali eventi si sono aggiunti quelli realizzati in seno ad ESOF 2020: “Le eccellenti” di Marcela Serli, andato in scena al Politeama Rossetti e “Le biblioteche segrete di Magazzino 26” che Franco Però ha concepito al Porto Vecchio.
La Stagione 2020-2021, costruita tenendo in considerazione i nuovi equilibri artistici ed economico-finanziari dettati dalle regole di distanziamento sociale, è stata aperta a inizio ottobre con “La pazza di Chaillot” di Jean Giraudoux.
Peró ricorda che purtroppo l’attività della stagione – che aveva testimoniato un’ottima accoglienza anche numerica da parte del pubblico, a conferma che la volontà degli spettatori è di ritornare il prima possibile a teatro – è stata bruscamente interrotta a fine ottobre con la seconda chiusura dei teatri per la pandemia.

A tutto ciò si aggiunge nel 2020 un’intensa attività in streaming e sul web: ben consci che tale attività non potrà mai sostituirsi a quella in sala, ci si è impegnati a sperimentare le potenzialità offerte dallo streaming digitale.
Nello specifico, lo Stabile ha preso parte fin dalla fine di marzo alla “Tournée digitale” collaborando con altri Teatri del Nord Est (Veneto, Bolzano, Sloveno), presentando settimanalmente una produzione in streaming.

Ad aprile gli attori dello Stabile hanno invitato gli spettatori al “Teatro da casa”: sui profili social del teatro si poteva quotidianamente apprezzare una loro interpretazione.
A maggio è seguita – sempre a cadenza quotidiana – l’iniziativa “#cerianchetu?” in collaborazione con quotidiano IlPiccolo in cui il pubblico è diventato protagonista, inviando filmati di momenti emozionanti vissuti al Politeama.
Più di recente invece, si è sperimentata una proposta teatrale on demand in streaming con gli spettacoli di produzione “Tu che mi fai” – operazione particolare, dedicata a Claudio Misculin, e che nasce dalla collaborazione con l’Accademia della Follia, realtà con cui lo Stabile ha sviluppato un rapporto significativo – “Le eccellenti”, “Con Andersen nel cuore del teatro”, e con il concerto dei 40 Fingers “Guitar Rhapsody” in collaborazione con Vigna PR. Per tali eventi si sono superati i 1.100 biglietti venduti, per un incasso complessivo che ha sfiorato i €10.000: da notare che il ricorso alle piattaforme ha avuto come effetto un più largo coinvolgimento del pubblico, che si è collegato da 50 Paesi diversi.
Nel suo complesso, l’attività di video resi disponibili per lo streaming in tutto il 2020 segna risultati interessanti, con un totale di circa 70.000 spettatori raggiunti e quasi mezzo milione di minuti visualizzati.

L’attività nel suo complesso è stata comunque particolarmente intensa anche in altri ambiti di attività in cui opera il teatro. Lo staff tecnico è stato impegnato in lavori di manutenzione e in migliorie del Politeama Rossetti che non riuscivano a esser fatti nel corso dell’attività ordinaria e – nei mesi estivi – è stato impegnato nel supporto logistico e tecnico alla rassegna “Trieste Estate”.
Il settore amministrativo e della biglietteria è stato inoltre impegnato nella gestione e nell’assistenza alla clientela per il rilascio dei voucher per gli spettacoli sospesi e annullati, e nella riorganizzazione dei posti in sala con le regole di distanziamento sociale imposte dalla pandemia.
Nelle foto: LA PAZZA DI CHAILLOT.

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