Trieste – Edizione da fantascienza, si potrebbe dire, quella di quest’anno (lo sventurato 2020) che coincide anche con la ventesima edizione di questo festival che ormai è diventato un punto di riferimento a livello europeo.
Da quel lontano 1963 (prima edizione del festival che all’epoca si chiamava “festival internazionale del film di fantascienza”) ad oggi, nessuno, molto probabilmente, si sarebbe mai immaginato di vivere la propria vita come dentro un film distopico.
Un virus che ha materializzato ataviche paure e nuove ipocondrie e che ha mutato – oltre a se stesso, continuamente – le nostre abitudini. E così anche il festival ha dovuto mutare.
Per non dover rinunciare ad un evento culturale tanto importante a livello nazionale (non sarebbe mai giusto né saggio rinunciare alla cultura, al di là di emergenze o pretesti) e per garantire al contempo la sicurezza, gli organizzatori hanno optato, per la prima volta, per una manifestazione “ibrida”, un formato sperimentale per circa un terzo in presenza diffusa – teatro Miela e cinema Ariston – e per il restante in streaming sulla famosa piattaforma cinematografica mymovies.it
30 proiezioni dal vivo, 60 sulla piattaforma, 2 maratone per 5 incontri scientifici (online), 1 serie tv coreana completa in esclusiva europea, 30 i lungometraggi, 30 i corti, documentari e workshop (laboratori), 25 i Paesi rappresentati nel mondo di cui 9 extra UE e ben 40 anteprime mondiali. Questi i numeri della speciale edizione del Festival 2020.
L’assessora alla cultura Tiziana Gibelli, presentando l’evento alla conferenza stampa odierna, ha sottolineato la creatività del programma e quella dei nuovi progetti artistico-culturali da finanziare il prossimo anno, tutti già dotati anche del “piano B”.
Come a dire: visti i tempi, meglio pensarci prima. Infine ha voluto ricordare la figura del grande fumettista ed editore Sergio Bonelli, che tanto si è speso per la diffusione della cultura tra i giovani.
