Un secolo di musical

Ha riaperto il Teatro Stabile Sloveno di Trieste con un appuntamento effervescente e carico di emozioni positive. Una stagione che come per tutti i teatri guarda con speranza e ottimismo all’anno culturale che abbiamo dinnanzi, nella certezza che le dovute misure anti-covid potranno consentire all’affezionatissimo pubblico di godere ancora della magia del palcoscenico di via Petronio.

 

Un secolo di musical è il titolo dello spettacolo con cui è stata inaugurato il cartellone e che resterà in scena fino a metà ottobre. Una coproduzione internazionale dei tre teatri del Litorale: il TSS di Trieste, il Teatro di Capodistria e il Teatro nazionale di Nova Gorica. Si tratta di un concerto in forma semiscenica di numerosi, famosissimi brani della storia del genere musical. Videoproiezioni e costumi restituiscono una cornice evocativa dei titoli presentati, mentre la presenza sul palco dei professionisti della musica e della scena, permette agli spettatori di catapultarsi fra le emozioni che solo il teatro può restituire intatte, anche quando come qui sono presentati solo alcuni significativi frammenti delle tante opere scelte.

L’ideazione e la regia dello spettacolo sono a cura di Stanislav Moša, mentre la direzione musicale è affidata al compositore e arrangiatore di Capodistria Patrik Greblo, che nelle vesti di narratore, con garbo e ironia, conduce il pubblico attraverso il tempo, accompagnandoli con un sapiente gesto musicale nella trama dei brani scelti. Con lui, in una piccola intelligente fossa d’orchestra ricavata fra le assi del proscenio, Boštjan Grabnar e Klemen Kotar a comporre la band che accompagna dal vivo l’esecuzione.

Ed è così che gli spettatori sono rapiti ora sul tappeto volante assieme ad Aladin, ora a giocare con gli scioglilingua di Mary Poppins. Si commuovono alle parole di Evita dal balcone della Casa Rosada e si fanno rapire dalla seduzione gotica del Fantasma dell’Opera. È un vero turbinio di emozioni che tocca perfino le origini del musical con una interessante passaggio in quel mondo dell’opera che con Gershwin e la sua Porgy and Bess del 1935, superò in parte la retorica distanza da questo genere certamente più popolare. Qui Summertime è proposta in una versione decisamente jazz interpretata dalla cantante pop e flautista slovena Tinkara Kovač.

Anche agli altri protagonisti dello spettacolo non devono essere risparmiati i complimenti che il successo di pubblico ha confermato con l’entusiasmo dimostrato dagli applausi. Presenza scenica e grande energia definiscono il carattere di Lara Komar e Primož Forte, amati attori della compagnia stabile triestina. Bravi Patrizia Jurinčič e Jure Kopušar attori e cantanti triestini che lavorano nella compagnia stabile di Nova Gorica, così come Anja Drnovšek e Rok Matek del Teatro di Capodistria. Menzione speciale per la voce e la tecnica di Petr Gazdik, noto interprete di musical della repubblica Ceca. Egli trasporta gli spettatori dai vortici delle note del Jesus di Lloyd Webber, precipitando negli abissi del doppio ruolo del Jekyll & Hyde di Wildhorn, fino a strappare le lacrime con l’esasperato canto del Christian, drammatico antieroe di Moulin Rouge!, dove duetta magistralmente el Tango de Roxanne, remix del famoso brano dei Police.

I brani sono cantati tutti in lingua inglese, ma per chi ancora non conosca i pezzi che fanno parte della storia del genere musical, scorrono i sopratitoli in sloveno e in italiano.

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