Gravissimo episodio di violenza sessuale: ragazza rapinata e stuprata. Arrestato pakistano
Trieste – È stato arrestato il cittadino di origine irakena che il 10 maggio ha rapinato e violentato una ragazza nella stazione di Trieste. Si tratta di Mekail Govand, 26 anni, pregiudicato.
La Polizia riferisce che alle 22.30 circa gli agenti della Polizia di Prossimità, di servizio in via della Scalinata, sono accorsi alle richieste di aiuto di tre giovani che stavano soccorrendo una quarta ragazza, riversa a terra, in stato di shock, con una ferita al ginocchio e numerose ecchimosi sul viso.
La ragazza ferita, studentessa di Trieste, ha raccontato ai poliziotti che nella serata, di rientro da uno stage, mentre era ancora sull’autobus, nei pressi della stazione ferroviaria, ha notato un uomo riverso a terra.
Una volta scesa dal bus si è subito preoccupata di soccorrere l’uomo, che le chiedeva aiuto, pregandola di accompagnarlo.
La destinazione indicata dall’uomo si trovava presso un’area della stazione dove ci sono vagoni ferroviari in disuso.
Improvvisamente l’atteggiamento del giovane è cambiato radicalmente, rivelando le sue reali intenzioni: trascinata la vittima dentro il bagno di una delle carrozze, ha frugato nella borsetta della ragazza e si è impossessato di poche decine di euro.
L’ha poi costretta a bere da una bottiglia di whisky per vincerne la resistenza, e dopo averla colpita ripetutamente ha cercato la consumazione dell’atto sessuale. Ultimata la violenza, la ragazza riusciva ad allontanarsi, seguita dall’aggressore.
Dopo avere chiesto aiuto ad alcuni passanti, la giovane è salita su un autobus, allontanandosi dalla stazione; soccorsa da tre giovani, è stata presa in carico dagli agenti e trasportata all’Ospedale Burlo Garofolo, dove è stata ricoverata per le lesioni. Qui i sanitari hanno immediatamente attivato il protocollo di sostegno per le vittime di violenze.
La ragazza, al momento ancora sotto shock, aveva tumefazioni ed ecchimosi in varie parti del corpo, nonché segni di morsi a dimostrazione della brutalità con la quale è stata aggredita.
Nel frattempo la Polizia ha fatto scattare le ricerche e la descrizione del sospetto, che è stato immediatamente notato e rintracciato a poca distanza dal luogo della violenza da una pattuglia in servizio investigativo del Commissariato di Opicina, che lo ha fermato.
Scattavano quindi una serie di accertamenti e riscontri svolti anche dagli agenti della Squadra Mobile nel frattempo intervenuta.
Dopo la ricostruzione dei fatti, sentiti i testimoni, l’indagato è stato identificato come Mekail Govand, nato in Iraq nel 1991, richiedente asilo, gravato da precedenti di polizia per rapina impropria e maltrattamenti in famiglia.
L’uomo si trova ora presso la casa circondariale di via del Coroneo a disposizione della Procura della Repubblica di Trieste che coordina le indagini.
La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia ha espresso la sua solidarietà alla giovane aggredita e lo sdegno per l’accaduto: “La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese”.
Per la presidente “in casi come questi riesco a capire il senso di rigetto che si può provare verso individui che commettono crimini così sordidi. Sono convinta che l’obbligo dell’accoglienza umanitaria non possa essere disgiunto da un altrettanto obbligatorio senso di giustizia, da esercitare contro chi rompe un patto di accoglienza. Per quanto mi riguarda, gesti come questo devono prevedere l’espulsione dal nostro Paese, ovviamente dopo assolta la pena. Se c’è un problema di legislazione carente in merito – ha aggiunto la governatrice – bisogna rimediare”.
La presidente ha espresso “massima solidarietà verso la vittima della violenza e gratitudine alle forze dell’ordine che hanno assicurato alla giustizia l’assalitore”.