Cassa integrazione straordinaria, Kipre non può anticipare. 184 lavoratori restano senza accordo

Trieste – Il gruppo alimentare Kipre, da tempo in crisi, non potrà neppure anticipare la cassa integrazione. I sindacati quindi non hanno sottoscritto l’accordo sulla CIGS, che vede coinvolti i dipendenti degli stabilimenti della Principe-Gruppo Kipre di San Daniele del Friuli e di Trieste, in totale 184 addetti. Lo annunciano in una nota congiunta Fai Cisl, Flai Cgil e Uila-Uil.

Durante l’esame congiunto nella sede della Regione, le sigle “hanno ritenuto che non ci fossero i presupposti per raggiungere un accordo condiviso”.

La Cassa integrazione straordinaria sarebbe dovuta partire dal 9 dicembre “per una durata di 12 mesi” a rotazione per tutti i dipendenti – “anche a fronte della dichiarazione di 25 esuberi per lo stabilimento di Trieste”.

“La situazione di crisi economica iniziata nel 2018 – scrivono i sindacati – ha portato l’azienda a richiedere un periodo di Cigs per sopperire alla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime”.

Ma “stante le difficoltà finanziarie l’azienda non è in grado di anticipare l’importo di Cigs ai dipendenti”. I sindacati, concludono, “non possono avallare” la richiesta, che “comporta una forte penalizzazione economica per i dipendenti”.

Per il mese di novembre lo stipendio sarà pagato regolarmente, ci sarà un anticipo sulla tredicesima. Per il proseguio la gran parte delle retribuzioni sarebbe dovuta essere copertoa direttamente dall’inps, ma solo dopo la firma del ministero, con tempi tecnici attorno ai 4 mesi. Per questo motivo i sindacati hanno rigettato l’accordo.

L’indebitamento del gruppo supera i 100 milioni di euro.

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