“Se mi vuoi bene, non mi toccare”: salvaguardiamo i cuccioli di capriolo
Udine – All’insegna del consueto “Se mi vuoi bene, non mi toccare!”, il servizio di vigilanza Federcaccia Udine rilancio il messaggio a tutela dei cuccioli di capriolo.
A volte, e per poco tempo, solo apparentemente abbandonati, avverte Salvatore Salerno, coordinatore del servizio. “A maggio e giugno – spiega – nascono i piccoli e, come ogni anno, sono necessarie alcune raccomandazione ai cittadini in modo da tutelare questi animali belli e delicati”.
L’uomo agisce in buona fede, ma spesso sbaglia. Perché interferisce in una situazione del tutto naturale come quella di un piccolo lontano dalla madre.
Federacaccia, con questa campagna di sensibilizzazione, punta a informare. Le femmine di capriolo, fa sapere l’associazione, partoriscono generalmente due piccoli. Nelle prime settimane di vita ogni cucciolo viene accuratamente nascosto dalla madre in mezzo all’erba alta per difenderlo dai predatori, uomini compresi.
E lì rimane immobile fino al ritorno della madre, che si è allontanata per nutrirsi. I cuccioli sono privi di odore, la madre ne ingerisce le feci per rimuovere le tracce e li sposta dopo ogni poppata, fino a dieci volte al giorno.
“La sopravvivenza dei piccoli di capriolo – sottolinea Salerno – dipende quindi da queste particolari strategie antipredatorie. Mentre la madre bruca, non troppo lontano, i piccoli non vanno prelevati. Significa condannarli a morte perché, anche in caso di sopravvivenza, non potranno mai più vivere da capriolo”.
Altrettanta cura devono avere agricoltori o chi a vario titolo falcia erba o fieno. “Prima di queste attività – prosegue l’agente – sarebbe opportuno percorrere a piedi in particolare i bordi dei campi in modo per verificare che non siano presenti piccoli. Nel caso in cui vengano rinvenuti, e qualora non sia possibile rimandare l’attività di qualche giorno, questi animaletti possono essere raccolti delicatamente con guanti adeguatamente strofinati su erba e terra e spostati di pochi metri in un luogo sicuro”. Se poi l’uomo è in compagnia di un cane, “è necessario indirizzarlo in un’altra zona o comunque tenerlo al guinzaglio”.
Infine, rimarca Salerno, “non si devono né inseguire né catturare cuccioli che appaiano visibilmente feriti. Sempre meglio contattare gli esperti. Seguire queste semplici indicazioni, può salvare la vita a tanti cuccioli”.
Federcaccia rende noti a questo proposito il 800961969, numero del recupero fauna del Corpo forestale regionale, e il 331/3504109, telefono cellulare della vigilanza.
(Foto in evidenza: Stefano Savini. Tutti i diritti riservati)