Il presidente cinese Xi Jinping a Roma dal 21 al 23 marzo. In vista lettere d’intenti per la nuova Via della seta
Trieste – Si avvicina la visita di Stato del presidente cinese Xi Jinping, in programma a Roma dal 21 al 23 marzo. L’occasione è quella del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia.
Nel corso della visita saranno siglate importanti dichiarazioni per mettere a fuoco le future strategie di collaborazione commerciale tra Italia e Cina.
Anche il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino sarà nella capitale per firmare un Memorandum of understanding (Mou).
I Memorandum fanno parte di una serie di future trattative nell’ambito dell’iniziativa cinese “yi dai yi lu” (“Belt and Road Initiative” – BRI), nota in Italia come “nuova Via della Seta”, un programma miliardario pluriennale su infrastrutture e trasporti che il governo cinese ha annunciato nel 2013 e che sta già in parte attuando, in vista di scambi sempre più intensi con le economie di Europa e Mediterraneo.
Un Memorandum of understanding (in italiano “lettera d’intenti”) non è vincolante ma definisce a vari livelli le linee guida per le negoziazioni che le parti si propongono di avviare.
Il Mou non comporta impegno o responsabilità delle parti firmatarie nell’eventualità che le negoziazioni non vadano a buon fine, tuttavia segna una precisa volontà di collaborazione: il che, parlando di Stati sovrani e di un’economia potente come quella cinese, ha un suo grosso peso.
La lettera d’intenti che il presidente D’Agostino si accinge a firmare con la Cina si riferisce ad un accordo di collaborazione sullo sviluppo della rete ferroviaria, attraverso la controllata dell’Authority Adriafer (fonte: Il Sole-24 Ore).
“Nel corso della missione italiana in Cina, lo scorso settembre – ricorda il quotidiano economico – tra l’altro, D’Agostino aveva formulato l’ipotesi di un collegamento ferroviario diretto Trieste-Chengdu. Sempre a Trieste, China merchants ports ha presentato una manifestazione d’interesse per la piattaforma logistica in via di completamento”.
Per quanto riguarda quest’ultima collaborazione, come riferisce “Il Sole-24 Ore”, “Vittorio Petrucco, uno dei soci (col gruppo Parisi e Interporto Bologna) della piattaforma logistica triestina, ha dichiarato che «non ci sono stati ulteriori sviluppi concreti. A rallentare la decisione cinese potrebbe aver contribuito il fatto che il completamento dell’infrastruttura slitterà di circa un anno (ai primi mesi del 2020, ndr) per questioni legate alla messa in sicurezza dell’amianto trovato nel terreno»”.
I futuri accordi con la Cina sono stati recentemente al centro di polemiche politiche sia nell’ambito del governo nazionale che negli ambienti triestini.
In occasione delle celebrazioni del 300° anniversario del Porto Franco di Trieste lo stesso Zeno D’Agostino ha ribadito un concetto da lui più volte affermato, e cioè che le Autorità di Sistema Portuale, organismi pubblici, detengono l’autorità sulle aree portuali, che sono di proprietà dello Stato italiano. Applicano e fanno applicare a tutti gli operatori del Porto, sia italiani che stranieri le normative internazionali, europee ed italiane, a salvaguardia della sovranità nazionale e del rispetto della legislazione in materia di lavoro, sicurezza, fisco, ambiente.
Qui l’intervento del presidente Zeno D’Agostino nel recente convegno “Vie della seta e del ferro. Scenari per Trieste e l’Europa”:
L’incontro “Vie della seta e del ferro. Scenari per Trieste e l’Europa”, organizzato dal Centro Culturale Veritas con il Limes Club Trieste, si è svolto lo scorso 14 febbraio a Trieste presso la Stazione Marittima.
(Foto di copertina: Wikimedia Commons; foto della celebrazione al Ridotto: Tiziana Melloni)