27 gennaio, Giorno della Memoria. Cerimonia solenne alla Risiera di San Sabba
Trieste – Il “Giorno della Memoria”, ricorrenza istituita dal Parlamento italiano, con legge 211 del 20 luglio 2000, per ricordare l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, viene ricordato in Regione con un ricco e articolato programma di celebrazioni, appuntamenti e iniziative culturali .
La cerimonia principale a Trieste domenica 27 gennaio alle 11 alla Risiera di San Sabba, monumento nazionale, unico campo di sterminio nazista con forno crematorio in Italia.
Nel corso della solenne commemorazione sono state deposte corone d’alloro da parte di Regione FVG, Prefettura e Comune di Trieste e delle Associazioni e dei gruppi.
Davanti a una folla di circa 300 persone, nella quale c’erano superstiti dei campi nazisti e delle forze armate che presero parte al conflitto, partigiani e rappresentanti delle associazioni combattentistiche, con bandiere e medaglie, si sono alternati al microfono rappresentanti politici e autorità religiose.
Assenti il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga (sostituito dal vicegovernatore Riccardo Riccardi), il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il vescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi.
“La ricorrenza del 27 gennaio unisce l’intera regione nel commosso ricordo di una tragedia le cui cicatrici hanno lasciato indelebile segno su queste terre”. Lo afferma il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, evidenziando che “sebbene impedito a partecipare alle celebrazioni ufficiali, voglio far giungere forte il mio messaggio di vicinanza alla comunità ebraica e a chi ha vissuto sulla propria pelle orrori di cui la Risiera di San Sabba continua a essere, per il Paese tutto e per il Friuli Venezia Giulia in particolare, muta testimone”.
“Mantenere vivi i valori che oggi ci stringono assieme – sottolinea Fedriga – è dunque un dovere che istituzioni e cittadini hanno, tanto nei confronti delle vittime quanto delle nuove generazioni: è a loro che, leggendo questa sanguinosa pagina di Storia, abbiamo l’obbligo di guardare – conclude il governatore – per poterla trasformare in strumento di giustizia e veicolo di libertà”.
“Il ricordo della Shoah è un nostro dovere, affinché quanto avvenne anche tra queste mura, con la deportazione e l’uccisione di persone innocenti, non accada più”.
Così il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardi Riccardi, che ha aggiunto: “la presenza delle istituzioni e la partecipazione di associazioni e di cittadini testimonia il valore e l’importanza di questa giornata”.
“Ricordiamo gli eventi tragici e dolorosi che ci sono stati – ha concluso il vicegovernatore – tenendoci ben saldi i valori di libertà e democrazia senza i quali, come ci ha insegnato la storia, rischiamo di rimanere indifesi davanti agli abissi della barbarie”.
In rappresentanza del Governo c’erano il sottosegretario alle Politiche Sociali Vincenzo Zoccano, il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, i parlamentari Pd Debora Serracchiani e Tatjana Roic, il vicepresidente del Consiglio Fvg Francesco Russo e l’europarlamentare Isabella De Monte.
Prima, alle ore 9.15, a cura della Questura di Trieste e dell’Associazione “Giovanni Palatucci Onlus”, c’è stata la deposizione di una corona d’alloro ai piedi della lapide che nelle carceri del Coroneo ricorda Giovanni Palatucci.
A seguire, alle 9.30, a cura dell’Associazione nazionale ex deportati di Trieste assieme a studenti e cittadini, dal Coroneo si è svolta una marcia silenziosa che raggiungerà la Stazione Centrale.
Qui, sul lato di via Flavio Gioia, è stata deposta una corona sulla lapide che ricorda la partenza dei convogli dei deportati verso i campi nazisti dal settembre 1943 al febbraio 1945.
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