Alcuni beni demaniali passano dallo Stato alla Regione: firmato l’accordo
Trieste – Si è concretizzato il trasferimento dallo Stato alla Regione delle aree e dei beni demaniali marittimi non più di interesse nazionale situati nelle zone Trieste e di Monfalcone, che l’amministrazione regionale intende mettere al servizio delle comunità locali.
L’assessora regionale alle Finanze e patrimonio, Barbara Zilli, e il comandante della Capitaneria di Porto di Trieste, comandante di vascello Luca Sancilio, hanno infatti siglato il 10 luglio il protocollo di intesa che sancisce il passaggio di competenze sui beni in questione.
L’assessora Zilli ha evidenziato che questa procedura ha permesso di stabilire “un modus operandi basato sulla collaborazione con la Capitaneria di porto che sarà adottato anche in futuro, perché l’obiettivo della Regione è mettere a disposizione le proprie competenze per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini”.
Una posizione condivisa dal comandante Sancilio il quale, dopo aver sottolineato come la firma odierna concluda un processo amministrativo avviato nel 2014, ha ribadito la volontà di cooperare con la Regione in maniera sempre più fattiva e funzionale.
In merito alla destinazione dei beni Zilli ha rimarcato che “l’atto odierno è un’importante conquista perché, attraverso la concessione di questi immobili a soggetti interessati a sviluppare attività di interesse pubblico nel rispetto delle procedure di legge, consentirà di dare risposte tangibili sia alle necessità di associazioni sportive e ricreative, sia dei pescatori che operano nelle zone costiere del Friuli Venezia Giulia”.
Per quanto riguarda l’area di Monfalcone, la Regione ha acquisito un fabbricato nell’area di Porto Nogaro già in dotazione alla Guardia di Finanza per i controlli doganali e uno specchio d’acqua a Grado, anch’esso già delle Fiamme Gialle, adiacente il Molo Torpediniere. Un’area, quest’ultima, per la quale i pescatori gradesi hanno dimostrato forte interesse.
Nella zona di Trieste, invece, la Regione ha acquisito due pontili in pietra per ormeggio destinati all’accosto delle linee trasporto passeggeri, rispettivamente a Grignano e a Sistiana, due vani a Sistiana e uno a Grignano e un’area con manufatto a Muggia.