500 milioni di euro i danni del maltempo: la Regione chiede l’emergenza nazionale
Tolmezzo – La prima valutazione effettuata dai tecnici della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha quantificato in circa 500 milioni di euro i danni del maltempo alle infrastrutture pubbliche.
“Una valutazione che ha un impatto enorme sull’economia e sulla vita quotidiana delle famiglie del Friuli Venezia Giulia”, ha affermato il Governatore del FVG Massimiliano Fedriga rivolgendosi a Angelo Borrelli, capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, intervenuto all’incontro svoltosi a Tolmezzo con i vertici della Regione Fvg, i volontari e i sindaci dei comuni colpiti dal maltempo.
Questa la risposta di Borrelli: “Recepisco la richiesta di stato di emergenza nazionale consegnatami dal governatore Fedriga. Ora faremo la nostra istruttoria e la proporremo al Consiglio dei ministri assieme a quelle pervenute da Veneto e Liguria che con il Friuli Venezia Giulia sono le tre regioni maggiormente colpite dagli eventi eccezionali di maltempo”.
Durante il vertice, ripercorrendo le tappe della gestione dell’emergenza, il governatore ha voluto sottolineare come la popolazione ha reagito con lucidità, muovendosi all’unisono con i volontari e le istituzioni.
“Forse c’è stata un’attenzione meno forte dei media sulla nostra regione ma ne dobbiamo essere orgogliosi: qui i fatti drammatici sono stati evitati grazie alla capacità nel gestire l’emergenza che contraddistingue il nostro sistema di protezione civile e alla prontezza della nostra gente che, senza piangere e con la testa alta, si è data subito da fare”.
Attivati i primi interventi di emergenza con forze e risorse regionali e riscontrata l’impossibilità di affrontare le conseguenze provocate sul territorio regionale dagli eccezionali eventi atmosferici con i mezzi e i poteri ordinari e straordinari di cui dispone la Regione, oggi il governatore ha rappresentato a Borrelli “l’urgente necessità che sia dichiarato lo stato di emergenza nazionale”.
Nel corso dell’incontro, a cui hanno preso parte anche gli assessori regionali alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, e alle Finanze, Barbara Zilli, è stato il vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, a fare il bilancio della situazione e a elencare le principali criticità, non senza prima ringraziare la macchina dei soccorsi che ha visto impegnati oltre 1000 volontari di protezione civile operativi al fianco di centinaia di Vigili del Fuoco e delle Forze dell’ordine per il soccorso della popolazione.
Anche il Corpo Forestale ha attive sul territorio 12 squadre per un totale di 70 operai forestali che lavorano assieme al personale delle stazioni. Da una prima e ancora incompleta stima, il legname abbattuto in questi giorni è di oltre 800mila metri cubi, più di tre volte la massa che viene normalmente raccolta in un anno.
Ora le due maggiori criticità, ha reso noto Riccardi, restano il totale ripristino della transitabilità delle strade e la riattivazione delle utenze residenziali rimaste in black out elettrico (nel momento di picco sono state 26 mila) che, ad oggi, sono ancora 1600.
Il direttore della Protezione civile regionale, Amedeo Aristei, ha sottolineato come gli allerta diramati dal sistema regionale integrato di protezione civile, che vede la collaborazione proficua delle forze dello Stato e della Regione, hanno contribuito a evitare vittime e feriti.
A seguito delle verifiche effettuate dai tecnici, permane comunque lo stato di pericolosità in conseguenza ai danni provocati alla viabilità, al reticolo idrografico e ai manufatti di difesa idraulica del territorio, con particolare attenzione ai bacini dei fiumi Tagliamento e Cellina Meduna.